La Nuova Sardegna

Sassari

Scure sull’università: Veterinaria ridotta a una classe di liceo

di Andrea Massidda
Scure sull’università: Veterinaria ridotta a una classe di liceo

Sassari, nell’unica facoltà della Sardegna il prossimo anno accademico saranno ammessi appena 24 studenti

08 febbraio 2014
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SASSARI. Dopo aver superato a pieni voti («full approval») l’esame di qualità che certifica il riconoscimento della laurea in tutta Europa e in Israele, al dipartimento di Medicina veterinaria si aspettavano quantomeno una premialità anche dal governo italiano. E invece mercoledì scorso da Roma è arrivata la doccia fredda: il ministero dell’Istruzione ha infatti fissato il numero di matricole che per l’anno accademico 2014-2015 potranno iscriversi al prestigioso (e necessario) corso di studi sassarese, decidendo che ci sarà posto soltanto per 24 nuovi studenti dell’Unione europea e per 4 loro colleghi extracomunitari.

Un taglio del 20 per cento, considerato che l’anno scorso i posti disponibili erano 30 + 5. Se non è una condanna a morte, poco ci manca. Tanto è vero che ieri mattina, al termine di un amaro consiglio di Dipartimento, il rettore dell’Università Attilio Mastino ha deciso di inviare un telegramma al ministro Maria Chiara Carrozza per chiederle di sospendere il provvedimento almeno sino al 20 febbraio, quando nella capitale, in concomitanza con la prossima Conferenza dei rettori, si terrà una riunione tra i rappresentanti delle università che hanno una facoltà o un dipartimento di Medicina veterinaria. E, manco a dirlo, si parlerà proprio del numero programmato.

La beffa. «È assurdo - dice il rettore - che a fronte dei sacrifici fatti per allineare il dipartimento ai criteri di qualità stabiliti dalla European association of establishment for veterinary education, al posto del premio si riceva addirittura una punizione. Si tratta di un comportamento schizofrenico: da una parte la Regione e il nostro ateneo investono svariati milioni di euro, come quelli spesi per l’ospedale didattico veterinario, dall’altra la stessa Regione vede l’Università come un corpo estraneo e adesso addirittura arriva dal ministero dell’Istruzione un limite che rende il corso di laurea assolutamente insostenibile. Mi piacerebbe - conclude Mastino senza troppi giri di parole - che il Ministero smettesse di sottostare alle pressioni dell’Ordine dei veterinari».

L’allarme. Nell’attesa di un ravvedimento da parte del Miur, il direttore del dipartimento Salvatore Naitana, affiancato dai docenti e dai 360 studenti attualmente iscritti al corso di laurea, lancia l’allarme. «Il ridotto numero di iscrizioni - spiega salvatore Naitana - pregiudica persino il funzionamento per 24 ore su 24 dell’ospedale didattico veterinario, e per gli studenti significa che non possono usufruire di una casistica completa e rendere un servizio al territorio, come ad esempio il pronto soccorso per i randagi».

Le contraddizioni. Ciò che sfugge un po’ a tutti è la ratio che ha ispirato il decreto (sempre che stia davvero a cuore la formazione universitaria e non soltanto i conti). Fatto sta che più si tenta di trovare una logica al provvedimento più questo appare contraddittorio e per certi versi punitivo. «La punizione - continua Naitana - interessa certamente l’ ateneo e il dipartimento, ma colpisce soprattutto i nostri studenti, che devono per un certo numero iscriversi in atenei della Penisola e acquisire un bagaglio tecnico professionale differente rispetto alla realtà zootecnica della Sardegna, ossia la regione italiana che vanta uno dei maggiori patrimoni zootecnici, prima nel territorio nazionale per ovini e caprini, ma anche suini, bovini e un qualificato allevamento di equini».

Test d’ammissione. Ai test d’ammissione per Medicina veterinaria si presentano in media 400 giovani. Un numero che sarà certamente confermato ad aprile, quando è prevista la prova. Ma soltanto ventiquattro concorrenti potranno davvero frequentare le lezioni e dare gli esami sino a conseguire il diploma di laurea. E pensare che appena dieci anni fa il numero programmato era di 80 studenti.
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