La Nuova Sardegna

Sassari

Telecamere nelle zone critiche

di Vincenzo Garofalo
Telecamere nelle zone critiche

Cresce il piano di videosorveglianza del Comune: 200mila euro stanziati e “occhi” in tutti i quartieri

15 febbraio 2014
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SASSARI. Sassari diventa una città videosorvegliata. Non solo nei punti di ingresso della Zona a traffico limitato (per multare gli automobilisti che entrano senza permessi al centro storico), ma anche per rendere sicure le aree più rischio e proteggere il centro abitato dagli atti vandalici e dalle violenze.

Dopo avere stretto un’intesa di ferro con la questura (l’estate scorsa Comune e Polizia hanno siglato una convenzione per un sistema integrato di videosorveglianza) Palazzo Ducale potenzia il numero di telecamere sparse per la città e in azione 24 ore su 24. Uno scacco in due mosse agli automobilisti indisciplinati, ai vandali e ai potenziali aggressori.

Il primo passo è quello di piazzare nuovi occhi elettronici in altre postazioni: piazza Sant’Agostino, via Matta e Nizza, via Adelasia, viale Umberto (nella scalinata per il Fosso della Noce), piazza Castello, piazza Mazzotti, via Sebastiano Satta. Per questa prima soluzione, già avviata dalla Giunta, sono stati messi a disposizione circa 90mila euro, necessari per l’acquisto e l’installazione delle videocamere. Queste telecamere si aggiungono alle altre 24 già in funzione nel centro di Sassari (e nel sottopasso della 131, a Li Punti) e tutte saranno collegate con il sistema telematico comunale (integrato con la Questura). Il flusso delle immagini viene registrato nel server della Polizia municipale e cancellato dopo una settimana, salvo richieste della magistratura riguardo a immagini che possano essere utili per identificare i responsabili di eventuali reati. Le riprese avvengono nel moderno e necessario compromesso fra sicurezza e privacy dei cittadini: tutto il sistema, come rassicura Palazzo Ducale, «è rigidamente controllato secondo quanto viene indicato dal Codice sulla Privacy e dal Regolamento comunale approvato di recente in materia di trattamento e sicurezza dei dati. Le immagini potranno essere controllate e conservate per un periodo superiore ai sette giorni solo su richiesta dell'Autorità Giudiziaria».

Ma il piano di controllo e videosorveglianza programmato dal Comune non si ferma al centro cittadino. Nei giorni scorsi la Giunta municipale ha approvato una delibera con cui, in base a un progetto dettagliato, chiede alla Regione un finanziamento di circa 106mila euro (altri 30mila li investirà dalle proprie casse) per estendere il sistema di videosorveglianza anche ai quartieri periferici. Una richiesta che si incastra nel programmi già annunciati da tempo dalla Giunta per rendere più sicura Sassari, non solo monitorando costantemente il cuore della città, ma puntando le videocamere e gli occhi della polizia municipale anche negli altri rioni, dove gli atti vandalici e i reati non sono meno frequenti che al centro storico, solo che passano spesso inosservati. Se la Regione dovesse accogliere il progetto del Comune anche in periferia, come nella città murata, spunteranno tanti occhi elettronici pronti, se non proprio a scovare, almeno a scoraggiare chiunque dal compiere impunemente furti, aggressioni, atti vandalici. Anche nell’apparente oscurità e silenzio, ci sarà sempre un obiettivo puntato sulla strada.

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