La Nuova Sardegna

Sassari

Il consiglio dice no al gioco d’azzardo

di Vincenzo Garofalo
Il consiglio dice no al gioco d’azzardo

Approvata una storica mozione contro le ludopatie, allo studio sgravi fiscali per i locali che non vogliono le macchinette

22 febbraio 2014
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SASSARI. Dalla capitale sarda del gioco d’azzardo arriva un freno al proliferare delle macchinette “mangiasoldi” che trasformano pacate casalinghe in dilapidatrici di patrimoni, onesti padri di famiglia in dissipatori di stipendi.

Lo stop arriva direttamente dal Consiglio comunale, che nel corso dell’ultima riunione ha approvato all'unanimità una mozione presentata da Simone Campus e Isidoro Aiello, con cui Palazzo Ducale prova a mettere un po’ di sabbia negli oliatissimi ingranaggi del gioco d’azzardo legalizzato. Non potendo vietare l’uso delle slot machine che arredano proficuamente la gran parte dei locali pubblici (bar, circoli, sale giochi), il Comune tenterà da una parte di premiare chi sceglie di non dotarsi delle fatidiche macchinette e dall’altra di dare fastidio e mettere in cattiva luce proprio la pratica del gioco d’azzardo, che seppure sia perfettamente legale (lo Stato ci guadagna fiumi di denaro), sta mandando letteralmente in rovina migliaia di famiglie in tutta Italia.

E in questo quadro Sassari brilla, negativamente: il capoluogo del nord Sardegna è al primo posto nell’Isola per consumo di giochi d’azzardo, quarto posto in Italia. Le cifre nel dettaglio sono preoccupanti: nel territorio comunale di Sassari sono presenti 1780 slot machine, vale a dire una ogni 70 abitanti; più di 400 esercizi tra bar, tabaccherie, sale giochi, circoli e centri scommesse, hanno messo in funzione almeno una macchinetta elettronica; nel 2012 i sassaresi hanno speso in media 550 euro a testa, ingoiati dalle macchinette infernali; la spesa complessiva per giocare con slot machine e videolottery nel territorio comunale di Sassari nel corso del 2012 è stata pari a 76 milioni di euro.

Un fenomeno che crea una vera e propria dipendenza fra la popolazione con dati sempre più allarmanti. Al Serd della Asl di Sassari, i numeri delle persone affette dalla cosiddetta ludopatia sono in costante crescita: 60 persone assistite nel 2010, 88 nel 2011, oltre cento nel 2012. Nel 2013, solo nella seconda metà dell’anno sono state iscritte fra gli utenti seguiti ben 15 nuove famiglie. Ecco perché Palazzo Ducale ha deciso di contrastare un fenomeno che spesso, e velocemente, si trasforma in dramma familiare, economico, sociale. Le armi a diposizione del Comune non sono tantissime, ma possono essere efficaci. La mozione apre le porte alla creazione di un regolamento comunale per disciplinare l’uso delle macchinette, istituire ferrei controlli sul territorio, incoraggiare e agevolare con sconti sulle tasse locali gli esercenti che rinunciano a dotare i propri locali di slot machine, e vietare ogni forma di pubblicità al gioco d’azzardo.

Il Comune creerà anche una “Carta dei locali no slot” «volta a censire, mappare e rendere noti ai cittadini i locali pubblici che non ospitano slot, stimolando ogni forma di pubblicità positiva», è scritto nel documento approvato dal Consiglio. Il regolamento che cercherà di frenare il dilagare della ludopatia,, secondo quanto indicato nella mozione, dovrà prevedere «l’adozione di distanze minime dai luoghi “sensibili” della città per le sedi dei locali in cui si svolge il gioco d’azzardo». Di pari passo Palazzo Ducale dovrà attivarsi per organizzare una campagna informativa, rivolta soprattutto ai giovani, sui rischi che nasconde il gioco d’azzardo.

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