La Nuova Sardegna

Sassari

Villette abusive, la difesa pesca il jolly

di Luigi Soriga
Villette abusive, la difesa pesca il jolly

Presentata al gup una recente sentenza del Tar che dà ragione ai costruttori: «La concessione edilizia non era scaduta»

05 marzo 2014
3 MINUTI DI LETTURA





SASSARI. Mai gli avvocati difensori avrebbero sperato in un simile assist da parte del Tar. A quanto pare, sulla vicenda giudiziaria della lottizzazione di Stintino Sos Appentados, tra la Pelosa e la Pelosetta, la strada per i legali si è fatta più in discesa. «Il Tribunale amministrativo – sorride l’avvocato Franco Luigi Satta – in pratica ha lavorato anche per noi. Ha cassato il ricorso presentato dagli inquilini e ha fornito una serie di illuminanti motivazioni». Anche il gup Carla Altieri, ieri mattina, ha preferito non pronunciarsi sull’eventuale rinvio a giudizio per gli imprenditori Guarino, i titolari della ditta e il responsabile del Suap di Stintino che aveva concesso le autorizzazioni per l’edificazione delle villette a 150 metri dal mare. Ha dato uno sguardo al fascicolo di 30 pagine che gli avvocati difensori (Satta, Galisai e Loi) hanno depositato agli atti, e ha deciso di prendere un po’ di tempo. Dunque nuova udienza fissata per il 4 aprile.

La sentenza del Tar era fresca di emanazione, datata 15 gennaio, ed è un bel colpo di scena nel processo. Anche perché il pronunciamento era stato sollecitato dai proprietari stessi delle abitazioni che si affacciano sulla Pelosa e che nel 2009 si erano visti oscurare una fetta di azzurro da una sfilza di blocchetti di cemento. I residenti si erano rivolti al Tar e le associazioni ambientalisti, tra le quali il Gruppo di intervento giuridico in prima linea, avevano segnalato la vicenda in Procura. Il cantiere, per un periodo, è finito anche sotto sequestro. Le denunce toccavano una serie di presunti abusi: i costruttori venivano accusati di aver disboscato delle aree di macchia mediterranea, in fascia costiera protetta, violando le prescrizioni urbanistiche e di non possedere le dovute autorizzazioni. Inoltre avrebbero portato avanti il cantiere senza realizzare le opere di urbanizzazione. Tutto questo per fabbricare 6 unità abitative, all’inizio con finalità residenziale, e poi con destinazione turistico ricettiva, visto che il successivo progetto prevedeva l’accorpamento ad un complesso alberghiero. Ma a un certo punto l’azione della magistratura ha rischiato di arenarsi, dato che il sostituto procuratore Giovanni Porcheddu aveva chiesto l’archiviazione. Ma i residenti non si erano dati per vinti, avevano presentato opposizione e il Gip Carla Altieri nell’aprile 2012 l’aveva accolta. Il magistrato riapre il fascicolo e chiude le indagini il 9 gennaio 2013. Gli imputati ricevono gli avvisi. E i residenti portano al Tar l’ulteriore materiale prodotto dal Gip, in modo da integrare le carte e le motivazioni già depositate. Non lo sanno, ma questo potrebbe essersi trasformato in un autogol. Infatti il Tar respinge il ricorso, e interpreta in maniera diametralmente opposta diversi rilievi mossi dal pm. La lottizzazione, secondo i giudici, anche se datata al 1975 non era scaduta. Le urbanizzazioni erano state eseguite e anche la destinazione d’uso delle villette, al momento della concessione, era regolare.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

In Primo Piano
Disagi

Alghero, tre passeggeri lasciati a terra per overbooking da Aeroitalia

di Massimo Sechi

VIDEO

Il sindaco di Sassari Nanni Campus: «23 anni fa ho sbagliato clamorosamente. Il 25 aprile è la festa di tutti, della pace e della libertà»

Le nostre iniziative