La Nuova Sardegna

Sassari

Addio a padre Taddeo Tsien, era arrivato in città nel 1966

Addio a padre Taddeo Tsien, era arrivato in città nel 1966

Sassari, il sacerdote cinese si è spento a 93 anni. Era conosciuto per la sua gentilezza e la sua disponibilità

20 marzo 2014
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SASSARI. Il sorriso, la naturale riservatezza ma soprattutto la sua grande disponibilità all’ascolto rimarranno nel cuore di tanti fedeli che per anni gli hanno confidato i propri peccati: si è spento all’età di 93 padre Taddeo I Yen Tsien, il sacerdote cinese che da quasi mezzo secolo viveva nella Casa della Missione, in viale Italia e nell’attigua chiesa delle Missioni (intitolata alla Madonna della Medaglia Miracolosa). I funerali si sono celebrati nella chiesa di via Risorgimento.

Padre Tsien era nato in un villaggio della piccola provincia di Zhejiang nel 1920, figlio di una famiglia contadina e sino all’età di 14 anni aiutava il padre in campagna. Un’età in cui ha maturato la sua conversione alla religione cristiana abbandonando il buddismo. Una scelta piuttosto coraggiosa, una vocazione complessa che il giovane Tsien portò avanti non senza difficoltà, in un Paese dove cattolici e protestanti possono professare la loro religione solo se accettano imposizioni dal governo.

Ricevuto il battesimo, I Yen Tsien lasciò la casa paterna, per fare il suo ingresso in seminario. Voleva mettersi a disposizione dei poveri, dividere con loro quel poco che riusciva ad avere. Forse perchè, come aveva raccontato tante volte, il suo nome cinese significava danaro, intendendolo come risorsa per vivere.

Lasciata la Cina il seminarista approda a Genova, dove studia teologia, diventa diacono e poi prete. Dopo una breve sosta a Parigi, viene inviato in Sardegna, dove resta per dieci anni nella Casa di San Vincenzo de’ Paoli, a Cagliari, e quindi la scelta definitiva di Sassari, nella Casa della missione, dove arriva 48 anni fa.

La sua presenza viene immediatamente notata, la sua gentilezza, il suo sorriso conquistano molti fedeli.

Alcuni anni fa, era stato malmenato da due giovinastri entrati in chiesa per rubare chissà che. Lui aveva cercato di fermarli ma i due prima di lasciare la chiesa a mani vuote, lo avevano pestato. Padre Taddeo, con infinita bontà,non aveva neppure aspettato che lo medicassero al Policlinico di fronte e aveva subito perdonato i suoi aggressori.

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