La Nuova Sardegna

Sassari

Da Barcellona a remi per salvare il mare

Da Barcellona a remi per salvare il mare

PORTO TORRES. A colpi di pagaia, navigando in kayak lungo le coste del Mediterraneo, per lanciare un messaggio: sensibilizzare persone e governi contro l'inquinamento del mare. È questo l'incredibile...

29 marzo 2014
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PORTO TORRES. A colpi di pagaia, navigando in kayak lungo le coste del Mediterraneo, per lanciare un messaggio: sensibilizzare persone e governi contro l'inquinamento del mare. È questo l'incredibile “Rumbo Mediterraneo” di Sergi Rodriguez Basoli, trentenne ingegnere meccanico specializzato in ambiente ed energie sostenibili, partito il 22 luglio dello scorso anno dal porto di Barcellona. Sergi, dopo la laurea, il master, il dottorato e tre anni di lavoro in Germania, ha deciso di viaggiare per mare con una mission ben precisa, sostenuta dalla ong Oceana. «L'intento è sollecitare la tutela e far emergere le criticità in cui versa il mare Mediterraneo – spiega –. Ho toccato le coste della Francia, poi Monaco, quindi sono arrivato in Italia e dalla Toscana ho raggiunto l'Elba, da qui il nord della Corsica ed ora la Sardegna, sbarcando a Santa Teresa di Gallura». Dopo avere costeggiato la costa settentrionale sarda, Sergi è giunto a Porto Torres dove, non riuscendo ad entrare nel porto, ha optato per la spiaggia dello Scogliolungo, nella quale, visti dei kayak, ha chiesto informazioni sulla città a Pier Paolo Peddio, presidente della Kayakers nord Sardegna. «In realtà tramite Internet avevo già contattato il collettivo Pangea che mi ha ospitato – svela Sergi Rodriguez –. Qui ho scoperto ragazzi meravigliosi e ne ho fatto una base per scoprire anche parte dell'interno». A Porto Torres ha appreso dell'esistenza di un grave problema d'inquinamento ambientale, retaggio del vecchio petrolchimico, perciò con alcuni kayakers ha visitato Balai ed esposto uno striscione per chiedere bonifiche rapide.

Emanuele Fancellu

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