La Nuova Sardegna

Sassari

le bellezze di turris

Ma ancora non è possibile visitare diversi monumenti

PORTO TORRES. Chi volesse ammirare le bellezze di Turris, dopo la visita all'Antiquarium Turritano, che col Museo Sanna di Sassari espone statue, cippi, are, mosaici ed oggetti in uso nella...

19 aprile 2014
2 MINUTI DI LETTURA





PORTO TORRES. Chi volesse ammirare le bellezze di Turris, dopo la visita all'Antiquarium Turritano, che col Museo Sanna di Sassari espone statue, cippi, are, mosaici ed oggetti in uso nella quotidianità della colonia romana, incontra nel percorso le Terme Centrali, più note come il Palazzo di Re Barbaro, sempre visibili ed a tutti gli effetti uno dei simboli di Porto Torres. Le terme sono costituite di otto ambienti e non sono state esplorate integralmente. Protetti da una struttura in muratura, accanto, per meglio dire sotto le Terme Centrali, si possono ammirare i magnifici mosaici della Domus di Orfeo, appartenuta ad uno degli uomini più facoltosi della Turris d'età imperiale. Il percorso si snoda attraverso il Peristilio Pallottino, identificato da alcuni studiosi come il possibile foro, quindi si arriva alle Terme Pallottino, coeve di quelle Centrali e datate a fine III/inizio IV secolo. Questa la parte visitabile attualmente, insieme al complesso del San Gavino, con basilica, cripta e area coperta di Atrio Metropoli. Nell'area archeologica - che attende ancora di divenire Parco anche dal punto di vista giuridico -, sono presenti altre strutture pregevolissime. Tra tutte, spicca la Domus dei Mosaici Marini, scavata solo in parte, appartenuta ad un ricco proprietario vissuto nella media età imperiale, dotata di piccola terma privata e di un apparato decorativo straordinario, con mosaici dalla tematica principalmente legata al mondo del mare. La Domus al momento non è visitabile - viene resa fruibile solo in occasioni particolari come Monumenti Aperti -, ed attende un restauro che la aggiunga al percorso di visita. Ancora all'interno dell'area archeologica, parte del circuito murario di Turris Libisonis, che segue l'andamento del Rio Mannu e dell'attuale via Fontana Vecchia. A pochi passi, si può ammirare - si potrebbe, se si fosse proceduto al taglio del canneto - il Ponte Romano, una delle opere meglio conservate di Turris, eppure violentato dalla città moderna, in particolare dalla presenza del ponte reflui e di una massicciata in foce che, creando correnti di risalita, ne mina la stabilità. Ancora nel parco archeologico, superando il ponte di acciaio e legno realizzato alcuni anni fa, l'area delle Terme Maetzke, da cui proviene la magnifica maschera del Satiro, rinvenuta nella domus omonima dieci anni fa. L'area è al momento oggetto di lavori di messa in sicurezza, ripristino strutture e scavo e perciò non visitabile, per quanto visibile dall'esterno da via Ponte Romano. Nel territorio cittadino esistono altre aree d'interesse archeologico tra esse, l'ipogeo ed il colombario di Tanca Borgona, le tombe ad arcosolio del Nautico e la necropoli di Balai Vicino. Le visite nell’area archeologica sono effettuate secondo il seguente calendario: dal martedì alla domenica nei seguenti orari 9.30, 11, 12.30, 15, 16.30, 18. (e.f.)

In Primo Piano
L’industria delle vacanze

Tassa di soggiorno, per l’isola un tesoretto da 25 milioni di euro

Le nostre iniziative