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Sassari

Alghero, sabotaggio in sala operatoria: i cavi tranciati con un bisturi

Alghero, sabotaggio in sala operatoria: i cavi tranciati con un bisturi

L’attentatore aveva le chiavi della sala operatoria e potrebbe essere un “interno”. La Asl precisa: «Ma la sicurezza non è a rischio»

15 giugno 2015
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SASSARI. Più del danno, di lieve entità e che è stato riparato subito, a preoccupare gli addetti ai lavori sono stati il gesto, la sua modalità e lo sgradevole clima di sospetto che un tradimento insinua in un ambiente di lavoro dove la fiducia reciproca conta moltissimo.

Dietro il sabotaggio della sala operatoria dell’ospedale Marino di Alghero, compiuto nella notte tra mercoledì 10 e giovedì 11 giugno, c’è una persona che conosce bene la struttura sanitaria e che quasi certamente lavora al suo interno. Una persona che possiede le chiavi del locale asettico dove ha tranciato di netto i cavi dei macchinari, usando un bisturi o una lama altrettanto affilata. Quasi la “firma” di un boicottaggio che quattro giorni fa ha fatto scattare due inchieste: una dei carabinieri coordinati dalla Procura della Repubblica, l’altra interna aperta dalla direzione sanitaria. Due filoni di indagine, ancora fermi ai blocchi di partenza.

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Il commissario straordinario della Asl 1, Agostino Sussarellu, andrà a trovare il procuratore capo ad interim Paolo Piras per discutere con lui di un episodio che ha creato allarme negli ambienti della sanità algherese, e non solo. Perché, questo è il ragionamento, se un malintenzionato è riuscito a entrare senza problemi in una sala operatoria per fare un dispetto, questa è la dimostrazione che se avesse voluto la stessa persona avrebbe potuto mettere a segno un danno ancora più grave. E che, se non sarà fermato, potrebbe agire ancora.

È per questo motivo che alla Asl e nel nosocomio algherese, considerato un polo di eccellenza della sanità del nord Sardegna, sperano che i carabinieri identifichino subito l’autore del danneggiamento. Nel frattempo, anche l’Azienda e la direzione sanitaria compiono i loro passi per fare chiarezza. In attesa che si diradino la nebbia e il riserbo che circondano lo strano episodio, nessuno al Marino vuole commentare ufficialmente il grave episodio.

Ma una conferma indiretta che negli ambienti sanitari si pensa al “nemico in casa” arriva dall’entourage di Agostino Sussarellu. «La sicurezza della struttura non è in discussione – fanno sapere i vertici della Asl – . A quella sala ha accesso solo chi ne possiede le chiavi». Insomma, solo un addetto ai lavori quella notte avrebbe potuto raggiungere indisturbato il blocco operatorio costituito da due sale, due in uso agli ortopedici e una agli oculisti. Il boicottaggio è stato messo a segno all’interno della terza sala, dove giovedì mattina erano in programma gli interventi della équipe di Pierangelo Pintore.

È stato proprio lo staff dell’oculista a scoprire il danneggiamento e a dare l’allarme ai carabinieri della compagnia di Alghero e quelli del comando provinciale di Sassari. Gli interventi chirurgici sono stati eseguiti nella tarda mattinata e nel pomeriggio, quando i carabinieri della Sezione investigazioni scientifiche hanno concluso il loro lavoro e i cavi sono stati ricollegati.

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