La Nuova Sardegna

Sassari

Da Platamona a Sorso boom di b&b in nero

di Salvatore Santoni
Da Platamona a Sorso boom di b&b in nero

A fronte di una quarantina di strutture regolarmente iscritte ci sono oltre 130 abitazioni “sommerse”

17 giugno 2015
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SORSO. Un mezzaluna di terra che si estende dalla costa di Platamona fino alle colline sennoresi è eclissata dal “nero” degli affitti incontrollati. A fronte di una quarantina di bed and breakfast regolarmente registrati, sono circa 130 (il numero oscilla in continuazione) le possibilità di pernottamento “alternativo” fra i comuni di Sorso e Sennori. Sono questi i numeri choc della ricettività “fatta in casa” che emergono dall’incrocio dei dati del registro regionale e le offerte presenti sul web. Da Platamona a Marritza passando per la Marina di Sorso sono tanti i privati che affittano camere o intere abitazioni per un giro d’affari che risulta del tutto sommerso. Per rendersi conto del fenomeno è sufficiente dare uno sguardo alle piattaforme dei vacanzieri specializzati nell’incontro fra domanda e offerta: uno fra tutti Airbnb.it, molto in voga negli ultimi tempi. Mettendo in fila i circa 40 B&b del territorio della Romangia che risultano in regola, spuntano come funghi molte abitazioni private sconosciute ai registri comunali e regionali: miracoli del web 2.0. I prezzi offerti oscillano da un minimo di 25 euro a notte e un massimo di 130 euro. Fino ad arrivare alle cifre da capogiro (dai 3mila agli 8mila euro) richieste per godere della quiete di ville e villette con piscina sparse negli anfratti più nascosti dell’agro della Romangia.

In attesa di un’apposita disciplina di settore, le regole vigenti in Sardegna in tema di B&b sono quelle dettate dalla delibera di giunta regionale numero 10/43 del 21 febbraio 2013. Non trattandosi di un’attività produttiva, quella di b&b non è attualmente soggetto alla presentazione della Duap, la dichiarazione di inizio attività che si presenta presso gli uffici comunali Suap, ma è soggetta invece alla Segnalazione certificata di inizio attività (Scia). In sostanza, si tratta di un’autocertificazione che deve essere presentata presso il Comune nel quale si vuole effettuare l’attività di B&b o affittacamere. Tra l’altro, i locali adibiti a B&b devono rispettare le prescrizioni previste in materia edilizia, urbanistica, igienico sanitaria e di pubblica sicurezza. Inoltre, va ricordato che l’attività può essere realizzata soltanto in unità immobiliari appartenenti alle categorie catastali da A1 e A11 (tranne A6, A9, A10).

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