La Nuova Sardegna

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Sindaci del territorio contro la nuova rete ospedaliera

Perplessità sulla riorganizzazione elaborata dalla Regione, richiesto un incontro immediato con l’assessore Arru

28 agosto 2015
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SASSARI. I sindaci del Sassarese bocciano, almeno in parte, la riorganizzazione della rete ospedaliera approvata un mese fa dalla giunta regionale. E prima che scadano i sessanta giorni previsti per le osservazioni - poi la proposta entrerà nell'aula del consiglio regionale per essere sottoposta all'esame dell'assemblea - proveranno a fare emergere tutti i loro dubbi e le loro perplessità attraverso un documento unitario da diffondere entro le prossime ore. Un documento che si preannuncia piuttosto critico e che sarà il risultato anche dell’interessante confronto tenutosi ieri pomeriggio nella sala Angioy del palazzo della Provincia, dove i primi cittadini interessati alla riforma ospedaliera si sono dati appuntamento per partecipare alla seconda riunione della Conferenza sanitaria territoriale (la prima si è tenuta ai primi di agosto), presieduta dal sindaco di Ozieri Leonardo Ladu. Nel corso dell’assemblea si è anche deciso all’unanimità di chiedere un incontro urgente all’assessore regionale alla Sanità Luigi Arru, il quale da tempo è impegnato in una sorta di tournée in tutta la Sardegna per illustrare il contenuto della proposta di riorganizzazione. Ieri al palazzo della Provincia e erano presenti anche il commissario della Asl Agostino Sussarellu e la direttrice sanitaria Serena Zedda, unitamente ai direttori amministrativo e sanitario dell’Aou, rispettivamente Salvatore Piras e Antonella Virdis. Tutti hanno ascoltato le rivendicazioni presentate dai sindaci e ora attendono di vedere il documento nel quale si chiedono modifiche nel rispetto della logica di revisione della spesa e del decreto ministeriale 70 - accordo Stato-Regione.

Fondamentalmente, i sindaci del nord-ovest dell’isola vogliono capire se il riordino della rete ospedaliera appena approvata dalla giunta regionale penalizzerà il Sassarese oppure il territorio potrà ottenerne vantaggi in termini di qualità del servizio sanitario. Ma anche quale sarà il futuro dei presidi di Alghero e Ozieri, che con il provvedimento diventano di base, invece che di primo livello, come a loro avviso devono essere se ci si attiene ai criteri stabiliti, anche i termini demografici (il Santissima annunziata di Sassari sarà invece di secondo livello, come il Brotzu di Cagliari). E inoltre se nel capoluogo sassarese sono previste aree filtro, ossia strutture capaci di intercettare i pazienti prima che vadano a intasare il pronto soccorso.

Nell’attesa che il documento unitario venga prodotto e inviato a Cagliari, il sindaco di Thiesi Gianfranco Soletta, in qualità di segretario della Co nferenza sanitaria territoriale, prova a sintetizzare quali sono secondo i primi cittadini i punti dolenti del progetto regionale. «Abbiamo necessità di risposte - spiega - e in particolare vorremmo sapere dalla Regione per quale motivo in tutto il nord-ovest non è contemplato nemmeno un ospedale di primo livello, quando i numeri dicono che Alghero e Ozieri, in termini di popolazione servita, avrebbero tutti i requisiti per esserlo». Vale la pena di ricordare che la qualifica di “primo livello” è stata assegnata ad altri luoghi dell’isola demograficamente meno dotati, e questo grazie a un a deroga.

«Ma all’assessore Luigi Arru - continua il sindaco Soletta - chiederemo delucidazioni - anche per quanto riguarda il concetto di ospedale di comunità, perché vogliamo capire di che cosa si tratta ,come funzioneranno e se riusciranno a garantire servizi medici adeguati. Infine chiederemo con forza la presenza di reparti di lungodegenza nei presidi di Ittiri e Thiesi. (an. mass.)

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