La Nuova Sardegna

Sassari

Consiglio comunale aperto per salvare l’ospedale

di Barbara Mastino

Il sindaco Ladu illustrerà le proposte della Conferenza territoriale sanitaria Sia il “Segni” che il “Civile” di Alghero puntano al riconoscimento del primo livello

30 agosto 2015
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OZIERI. Si cerca la massima condivisione a Ozieri sulla proposta di “riforma della riforma” della rete ospedaliera che a breve il territorio dell’attuale Asl numero 1 presenterà all’assessore regionale alla Sanità Luigi Arru. A questo scopo è stato convocato per domani alle 19.30 un consiglio comunale aperto al dibattito pubblico.

In questa occasione il sindaco Leonardo Ladu illustrerà i punti salienti della bozza di proposta della conferenza sanitaria territoriale da lui presieduta, che poi sarà fatta propria da tutti i comuni del territorio, e si ascolteranno le opinioni di tutti i portatori di interesse della città: operatori sanitari, esponenti del mondo politico e sindacale, cittadini.

L’assemblea di domani arriva a pochi giorni di distanza dalla riunione della Conferenza Sanitaria Territoriale, nella quale si è iniziato a esporre i punti salienti di una proposta di modifica alla bozza di riforma incentrati su un passaggio fondamentale: la necessità che l’Asl di Sassari abbia, accanto al presidio di secondo livello del Santissima Annunziata di Sassari, due presidi di primo livello negli ospedali di Alghero e Ozieri.

I due nosocomi, al momento, sono classificati nella bozza di riforma come presidi di base: una decisione della quale non si comprende la motivazione, dal momento che nell’isola altre realtà ben più piccole come bacino d’utenza di quelle di Alghero e Ozieri, hanno ricevuto classificazioni di ospedali di primo livello.

La proposta che sta partendo dal territorio del nord ovest Sardegna è quella di applicare ovunque le stesse regole (anche per salvaguardare l’assistenza nei territori degli ospedali di Thiesi e Ittiri), nel rispetto del diktat della razionalizzazione ma anche delle caratteristiche demografiche oltre che della mera organizzazione del servizio: la presenza nel territorio di un ospedale di secondo livello e di nessun ospedale di primo livello aggraverebbe il carico di lavoro su Sassari e quindi, soprattutto, avrebbe ripercussioni fortemente negative sulla qualità dell’assistenza al paziente.

Da Ozieri si è da tempo levata una voce unanime in tal senso: mantenere l’autonomia dell’ospedale Segni, anche nella logica della nascita di un ospedale riunito (con due stabilimenti) con Alghero, e salvaguardarne le eccellenze al fine di mantenere il diritto all’assistenza. Non una rivendicazione campanilistica ma una richiesta che risponde alla logica della stessa riforma globale nazionale, come detto, che pone come base della riorganizzazione del servizio una razionalizzazione della spesa che vada di pari passo con un miglioramento dei servizi.

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