La Nuova Sardegna

Sassari

No dei sindacati al nuovo polo sanitario

di Gabriella Grimaldi
No dei sindacati al nuovo polo sanitario

I rappresentanti dei lavoratori non hanno firmato il protocollo d’intesa di Asl e Aou sullo scorporo dell’ospedale civile

29 novembre 2015
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SASSARI. Irricevibile. È questa l’etichetta stampata idealmente da tutte le sigle sindacali del settore sanitario sul protocollo d’intesa proposto dalle due aziende cittadine in vista dello scorporo dell’ospedale Santissima Annunziata dalla Asl per accorparlo nell’Aou. Quest’ultima dovrebbe dunque diventare un polo sanitario Dea di secondo livello mentre alla Asl rimarrebbe la gestione dei servizi in tutto il territorio.

Ebbene, proprio la bozza di separazione e di conseguente accorpamento non è piaciuta ai rappresentanti dei lavoratori che hanno giustificato il loro no con l’individuazione di importanti criticità ai danni di chi è impegnato quotidianamente per assicurare all’utenza servizi sanitari accettabili. E si comincia proprio con la mancanza, secondo i sindacati, dei presupposti per reali pari opportunità fra il personale delle attuali aziende che all’inizio del prossimo anno andranno a dipendere da un’unica struttura. «Per quanto concerne i diritti contrattuali e le condizioni di miglior favore - si legge nel documento firmato da Cgil, Cisl, Uil, Fials, Nursind e Fsi più le Rsu delle due aziende -, il protocollo sottoposto al nostro esame appare quantomeno privo di ogni elemento a garanzia e tutela dei lavoratori, in particolare per quanto concerne i crediti finora maturati (es. produttività 2015). A tale proposito si evidenzia la grave inadempienza legata alla mancata definizione delle piante organiche e alla certificazione dei fondi contrattuali da parte della Aou, elementi da non trascurare in quanto si determinano le risorse per poter accedere alle progressioni economiche». Insomma, la paura è che nel passaggio da un’azienda all’altra si creino disparità economiche fra dipendenti e che i servizi offerti alla popolazione ne possano risentire. I rappresentanti sindacali hanno anche posto l’accento sulla situazione dei precari: «L’ipotesi di procedere a una loro stabilizzazione è stata cancellata dalla famigerata delibera regionale sul blocco del “turnover”, tant’è che non è dato sapere in che modo saranno utilizzate le graduatorie vigenti dei vincitori di concorso e quelle per le assunzioni a tempo determinato, in barba e a danno di coloro i quali aspettano da troppo tempo un posto di lavoro». Su questo aspetto la direzione della Asl ha rimarcato «di essere quotidianamente impegnata a manifestare all’assessorato regionale le diverse criticità presenti sia a Sassari che nei presidi ospedalieri di Alghero e Ozieri. Strutture queste già depauperate negli anni di personale a tempo indeterminato». La direzione Asl aggiunge anche di aver presentato all’assessorato un piano per far fronte alle difficoltà in deroga alle disposizione sul blocco del turnover. Nel frattempo sia il commissario straordinario di via Cattalochino Agostino Sussarellu che il suo collega Giuseppe Pintor dell’Aou stanno lavorando per rispettare i tempi dello scorporo e della creazione della nuova azienda, missione per la quale erano stati nominati dall’assessore Luigi Arru.

Il no al protocollo arriva però anche dal sindacato Nursing Up che in un separato documento denuncia la possibile (anzi sicura) disparità di trattamento economico tra lavoratori che entro breve termine andranno a far parte di una stessa azienda se non si procederà a un inquadramento uguale per tutti.

Infine, all’unanimità tutti i sindacati ribadiscono il loro totale dissenso rispetto alle procedure di incorporazione «poiché non assicurano alcuna garanzia al personale e di conseguenza ai cittadini, costretti a fare i conti con un sistema sanitario incapace di dare risposte ai bisogni di salute».

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