La Nuova Sardegna

Sassari

fronte indipendentista unidu 

«La battaglia contro le cave deve ripartire da Ossi»

SASSARI. Dopo la notizia del respingimento, da parte del Tar, del ricorso presentato dal consiglio comunale di Ossi contro l’autorizzazione alla ripresa dell’attività di cava a Su Padru (concesso...

23 giugno 2017
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SASSARI. Dopo la notizia del respingimento, da parte del Tar, del ricorso presentato dal consiglio comunale di Ossi contro l’autorizzazione alla ripresa dell’attività di cava a Su Padru (concesso dalla Regione Sardegna alla società Monte Rosè), interviene il Fronte Indipendentista Unidu. «Intendiamo denunciare come, per l’ennesima volta, ogni tentativo di dialogo con gli enti regionali sia risultato inutile. Si conferma invece la volontà da parte delle istituzioni di procedere nella più totale indifferenza nei confronti della volontà popolare, contraria alla riapertura della cava e i cui interessi rischiano di essere scavalcati e calpestati dagli appetiti famelici di multinazionali e predatori senza scrupolo, non ricevendo indietro nessun tornaconto occupazionale ed economico». Fanno riferimento, poi, a quando l’Italcementi, nel 2010, «interruppe le trivellazioni, lasciò nel più totale degrado le aree circostanti, senza provvedere alla bonifica al termine della concessione». E aggiungono: «Questo accade nonostante la Sardegna disponga di una legge severa, risalente al 1989, che non permette un semplice mascheramento delle cave dismesse, ma obbliga a ristabilire la funzionalità ecologica e faunistica. Basta però guardarsi attorno per rendersi conto che, delle 492 cave dismesse, sono pochissime quelle nelle quali sono state compiute opere di bonifica e ripristino ambientale. Riteniamo dunque che non si possa restare indifferenti davanti all’atteggiamento di non curanza della Regione, davanti al pericolo di danni ambientali e alla salute. Il Fronte Indipendentista Unidu nell’esortare la popolazione a tenere alta l’attenzione sulla cava di Ossi è pronto a sostenere una mobilitazione al fianco degli ossesi, a cui rivolge massima solidarietà».

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