La Nuova Sardegna

Sassari

Porto Torres, vinta la battaglia allo spreco: 40mila pasti a chi è in difficoltà

di Gavino Masia
Porto Torres, vinta la battaglia allo spreco: 40mila pasti a chi è in difficoltà

Bilancio positivo dopo 11 mesi di “Pasto buono” , il progetto promosso da Qui Foundation e Mirade. Il cibo viene raccolto ogni giorno da ristoranti, tavole calde e bar a bordo dei traghetti della Tirrenia

24 dicembre 2017
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PORTO TORRES. Quarantamila pasti recuperati e salvati dallo spreco per essere donati alle persone e alle famiglie in difficoltà di Porto Torres - pari a oltre 5 tonnellate di cibo - nel progetto “Pasto Buono” promosso da Qui Foundation e dall’associazione Miriade onlus a undici mesi dall’avvio dell’iniziativa.

Una buona prassi nelle politiche sociali del territorio, che vive una crisi economica senza precedenti, in quanto lo sforzo di garantire tutti i giorni la distribuzione non prevede alcun compenso alla rete del volontariato. Il quantitativo di cibo donato finora ha compreso 939 chili di primi piatti, 1319 di secondi di carne, 613 di secondi di pesce, 839 di contorni, 148 di frutta, e 1616 di pane. Il cibo viene raccolto quotidianamente dalle cucine dei ristoranti, delle tavole calde e dei bar presenti a bordo delle navi della compagnia di navigazione Tirrenia che sbarcano a Porto Torres, per essere poi donato alle persone in difficoltà. Dal 26 gennaio a oggi il progetto ha permesso di dare un sostegno concreto a 42 nuclei familiari di Porto Torres, pari a 136 persone. Ogni mattina, 7 giorni su 7, i volontari si recano sulle navi con gli appositi contenitori per raccogliere il cibo rimasto invenduto. Gli alimenti perfettamente conservati sono trasportati in una struttura assegnata, per essere poi distribuiti alle persone indigenti segnalate dal Comune o a coloro che ne fanno richiesta. Tra i beneficiari del progetto ci sono anche alcuni volontari dell’associazione Miriade. Alcune delle persone in difficoltà aiutate in questi mesi, hanno deciso di contribuire in modo attivo al progetto partecipando volontariamente alla raccolta e distribuzione del cibo. L’esperienza consente quindi agli organizzatori di tracciare un bilancio assolutamente positivo di questo primo anno di attività. Considerando che il progetto ha svolto una duplice funzione: quella di sostegno ai nuclei familiari indigenti e quella di leva di riscatto sociale per le persone in difficoltà divenute poi volontarie. Queste persone, difatti, hanno potuto risollevare in modo autonomo la propria condizione, divenendo parte attiva del progetto.

«L’iniziativa avviata a Porto Torres – ricorda il presidente di QuI Foundation, Gregorio Fogliani –, grazie alla collaborazione di Tirrenia, è stata estesa anche nei porti di Cagliari, Napoli, Genova e Civitavecchia: l’esperienza positiva di Porto Torres insegna che lo spreco e la povertà alimentare rappresentano una sfida da combattere insieme e noi siamo pronti a raccogliere la sfida». “Pasto Buono” ha dunque permesso «di utilizzare al meglio le eccedenze alimentari e di eliminare gli sprechi sostenendo le persone in difficoltà economica. Proteggendo da una parte la dignità della persona e difendendo l'intimità familiare e diffondendo dall’altra la cultura della solidarietà, della responsabilità ambientale e della collaborazione a tutti i livelli della società civile».

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