La Nuova Sardegna

Sassari

Risonanza magnetica in tilt per 3 settimane

Dopo la fuga di gas nel servizio dell’ospedale civile, le urgenze dirottate in viale San Pietro

29 aprile 2018
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SASSARI. Ci vorranno tre settimane perché possa riprendere l’attività l’apparecchio della risonanza magnetica dell’ospedale civile nel servizio di diagnostica per immagini 1 dal quale si è verificata una fuga di gas elio nella notte tra mercoledì 24 e giovedì 25 aprile. Ma intanto l’azienda ospedaliera universitaria assicura le stesse prestazioni per le urgenze nell’altro servizio di viale San Pietro. Lo annuncia la stessa Aou in una nota in cui spiega che «i pazienti che devono effettuare esami urgenti o indifferibili potranno effettuare le prestazioni nel Servizio di diagnostica per immagini 2 in viale San Pietro. I pazienti differibili, invece, e in lista d’attesa per l’esame saranno “protetti” nell’ambito dell’attività di routine. Resta comunque in attività l’altra risonanza magnetica a un tesla (unità di misura del campo magnetico ndr), in funzione sempre al Servizio diagnostica per immagini 1, a favore di pazienti con patologie meno complesse». Secondo l’Azienda ospedaliero universitaria «il macchinario fuori uso ha subito un guasto dovuto a un evento imprevedibile – non è stata registrata nessuna anomalia nei sistemi di controllo – che ha provocato la fuoriuscita di gas elio attraverso un sistema di sicurezza, controllato e certificato, che si attiva in caso di malfunzionamento».

Quanto ai tempi di riparazione del guasto, la Aou sostiene che «dal Servizio diagnostica per immagini 1 del Santissima Annunziata stimano in circa tre settimane la riattivazione della Rm. Nel frattempo, come detto, i pazienti indifferibili potranno eseguire gli esami in sicurezza grazie al macchinario in funzione in viale San Pietro, i pazienti che hanno problemi non urgenti saranno inseriti alla ripresa dell’attività diagnostica del macchinario mentre per i pazienti con patologie meno complesse resta in attività la Rm da un tesla».

Durante la notte tra mercoledì e giovedì scorsi un botto e un denso fumo bianco proveniente dagli ambulatori della risonanza ha fatto scattare l’allarme e arrivare una squadra dei vigili del fuoco all’ospedale Santissima Annunziata. La fuga di gas elio si verifica in genere per un innalzamento delle temperature alle quali gli apparecchi di risonanza di ultima generazione devono lavorare. Il gas è presente nel macchinario allo stato liquido che si trasforma appunto in gas se si creano condizioni non ottimali al funzionamento. Lo stesso macchinario è entrato in “quench”, come viene definito tecnicamente il blocco, altre volte. La manutenzione è affidata a una grande azienda multinazionale del settore dell’elettronica che ha fornito il macchinari.

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