La Nuova Sardegna

Sassari

Passaporto accademico per i rifugiati

Passaporto accademico per i rifugiati

L’ateneo lavora al riconoscimento dei titoli di studio già acquisiti dai migranti

07 luglio 2018
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SASSARI. L’Università di Sassari ha ospitato ieri la prima sessione italiana dell’implementazione dello European Qualifications Passport for Refugees (EQPR), il "Passaporto europeo per le qualifiche dei rifugiati" a cui le università di Sassari e Cagliari aderiscono come casi pilota. I due atenei sardi sono stati scelti per questa sperimentazione dal Cimea, "Centro di Informazione sulla Mobilità e le Equivalenze Accademiche". Il progetto EQPR ha come obiettivo il riconoscimento dei titoli di studio con scarsa o assente documentazione dei giovani con protezione internazionale. Il "Passaporto europeo per le qualifiche dei rifugiati"è stato illustrato dal rettore Massimo Carpinelli, dalla delegata alle Politiche Territoriali per l'internazionalizzazione, i rifugiati e richiedenti asilo, Silvia Serreli, e dal delegato per Internazionalizzazione, Erasmus e Mobilità studentesche, Luciano Gutierrez e Luca Lantero, Coordinatore del Cimea.

La sessione di valutazione, che vede la partecipazione di numerosi esperti dei richiedenti è cominciata il 2 luglio all'Università Cagliari ed è proseguita a Sassari. L'Università ha coinvolto circa 30 giovani con protezione internazionale (di età compresa tra 22 e 30 anni), che si sono sottoposti al processo di valutazione dei propri percorsi formativi, in vista di una possibile immatricolazione. Provengono prevalentemente dall'Africa Subsahariana e dall'Asia. Collabora con l'Ateneo la rete territoriale del progetto “Generazione Mediterranea” a cui contribuiscono diversi Centri di Accoglienza Straordinaria e gli Sprar, la Caritas e numerosi volontari.

L’Università di Sassari ha già sperimentato il Passaporto Europeo consentendo a due giovani migranti del Mali che attualmente frequentano i corsi di laurea universitari di essere parte di un progetto di integrazione reale e di successo. I due studenti si sono immatricolati nel 2016 e nel 2017.

Il Passaporto Europeo è un progetto del Consiglio d’Europa, è sostenuto dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca con il coordinamento del Cimea. Grazie a una metodologia collaudata il progetto consente di valutare il livello di istruzione dei rifugiati, l'esperienza lavorativa e le competenze linguistiche in assenza di una documentazione completa. Il passaporto europeo può avere validità nei diversi Paesi Europei.

Informazioni: https://deico.uniss.it/it/progetti/2018-european-qualifications-passport-refugees



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