La Nuova Sardegna

Sassari

San Gavino, fede e cultura per unire la Sardegna

di Gavino Masia
San Gavino, fede e cultura per unire la Sardegna

La ricorrenza del martirio è un evento che va oltre i confini della realtà turritana Presentate le iniziative del 25 ottobre: la novità della mostra Siendi di Sasdhigna

23 ottobre 2019
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PORTO TORRES. La ricorrenza della grande testimonianza lasciata dai Protomartiri Gavino, Proto e Gianuario - martirizzati nell’antica Turris Libisonis 1716 anni fa - diventa un evento che unisce fede e cultura e che si arricchisce quest’anno di tante novità. Dalla mostra “Siendi di Sasdhigna” allestita dall’associazione culturale Etnos, venticinque fogge di abiti tradizionali provenienti da tutta l’Isola, alla presenza della folta delegazione del paese di Borore che ha ricevuto nelle scorse settimane una reliquia di San Gavino.

Venerdì alle 9,30 la messa solenne nello spiazzo antistante la chiesetta di Balai lontano, luogo del martirio, con la partecipazione di fedeli, gruppi in costume tradizionale, cavalieri e cavalli. Al termine della funzione religiosa partirà il corteo verso la spiaggia di Balai vicino, dove si svolgerà la benedizione dei cavalieri e delle barche, e altra novità del 25 ottobre la presenza delle bandiere alla cerimonia per ripristinare anche questa tradizione impregnata di devozione. La sera alle 18 l’appuntamento si sposta in Basilica per la solenne concelebrazione presieduta dall’arcivescovo di Sassari Gian Franco Saba, con la partecipazione dei canonici turritani, i sacerdoti della città e della diocesi, autorità civili e militari e gruppi di pellegrini provenienti da varie comunità della diocesi. Ma anche da altre località dove il culto dei Martiri Turritani è sempre vivo. Durante la celebrazione della messa una preghiera particolare sarà rivolta al Signore per tutti gli sposi che ringraziano Dio e festeggiano il 25° o il 50° anniversario di nozze e che per l’occasione, dietro caloroso invito del parroco don Mario Tanca, saranno presenti dentro la chiesa romanica. Nel corso del 1969 sono stati centoquattordici i matrimoni celebrati in Basilica e nel 1994 trentadue. «Ancora una volta la Basilica – dice Don Tanca –, come una madre affettuosa abbraccerà tutte le famiglie come suoi figli, nell’unica grande famiglia che è la comunità cristiana». Il 26 e 27 ottobre nel Palazzo del Marchese si potrà visitare la mostra “Siendi di Sasdhigna”, dalle 10,30 alle 20,30 e una spazio verrà dedicato anche agli abiti tradizionali di Porto Torres. Ci saranno venticinque fogge dei diversi paesi della Sardegna, alcune anche dei primi dell’Ottocento e messe a disposizione gratuitamente dai proprietari. Nei locali del Palazzo anche la mostra “I racconti di un’isola”, dove prevale il colore nero che per l’autrice rappresenta l’orgoglio e la fierezza di un popolo, della fotografa Alessandra Garau. L’evento è stato presentato ieri mattina dall’assessora alla Cultura Mara Rassu, dai componenti dell’associazione Etnos e da don Mario Tanca.

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