La Nuova Sardegna

Sassari

Un corpo di élite che tutto il mondo ci invidia

Nata nel 1915 è la Brigata più decorata. Formata su base regionale opera nei teatri più complessi

26 gennaio 2020
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SASSARI. La Brigata Sassari, una unità di punta dell’Esercito Italiano frequentemente all’opera in operazioni sul territorio nazionale e all’estero, è nata nel 1915 per essere impiegata nel corso dei combattimenti della prima guerra mondiale.

Caratterizzata da un reclutamento su base regionale e da un fortissimo spirito di corpo, la Brigata si è distinta in maniera particolare nel corso del conflitto, ricevendo – unica tra le unità del Regio Esercito – due medaglie d’oro e un ordine militare di Savoia per ciascuno dei due Reggimenti (151° e 152°).

Ebbe 4 citazioni speciali sui bollettini del Comando Supremo, alle fanfare dei reggimenti il Re, motu proprio, concesse le drappelle reali, durante la ritirata sul Piave la Brigata venne citata dal comandante della retroguardia, tenente generale Di Giorgio, «all’ammirazione della Nazione e dell’Esercito per l’abnegazione e l’eroico contegno tenuto».

Ufficiali e soldati della Brigata Sassari furono decorati con 9 medaglie d’oro, 286 medaglie d’argento, 417 medaglie di bronzo. Altri 6 ufficiali ricevettero l’ordine militare di Savoia.

Le perdite furono in proporzione all’onore: 12923 uomini tra morti, feriti e dispersi. E, poiché una Brigata inquadra circa 6000 soldati, la Sassari fu ricostituita due volte e, per farlo, si dovette ricorrere anche al trasferimento dei sardi che militavano in altri reggimenti. Gli austriaci impararono ben presto a temere i fanti dalle mostrine bianche e rosse, che prima di ogni assalto cantavano l’inno di guerra della Brigata (Dimonios) sventolando un fazzoletto con uguali colori.

Il personale della Brigata Sassari, oggi come ieri, continua ad operare a servizio della Nazione con gli stessi valori che animavano i sassarini di cento anni fa. Tra gli interventi di particolare rilevo si ricordano quelli in supporto alla pace e della sicurezza internazionale nella Ex-Jugoslavia, in Kosovo, nell’ex Repubblica Jugoslava di Macedonia, in Albania, in Iraq, in Afghanistan, in Libano e in Somalia.

Gli ultimi successi sono arrivati durante l’operazione “strade sicure” nel corso del 2019 a Roma, conclusa con il ringraziamento ufficiale della sindaca Raggi. Sindaca che, pochi mesi dopo la partenza dei Dimonios, si recò dal prefetto Gerarda Pantalone, chiedendo che i militari della Brigata Sassari venissero di nuovo mandati a Roma per proteggere con la loro professionalità e umanità le strade della capitale e aumentare in maniera considerevole la percezione di sicurezza che già solo la loro presenza dava ai cittadini.

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