La Nuova Sardegna

Sassari

Niente Ardia per San Costantino ma restano messe e processione

di Emidio Muroni
Niente Ardia per San Costantino ma restano messe e processione

Pozzomaggiore si prepara a onorare il santo condottiero nel rispetto delle norme di sicurezza Le celebrazioni iniziano lunedì, martedì mattina i simulacri sfileranno per le vie del paese

02 luglio 2020
2 MINUTI DI LETTURA





POZZOMAGGIORE. Il comitato per i festeggiamenti in onore di San Costantino, guidato dall’obriere maggiore, Gerolamo Meloni, per quest’anno, nel rispetto delle norme di sicurezza e prevenzione imposte dalla diffusione del coronavirus, ha dovuto rinunciare all’organizzazione della 98ª edizione delle manifestazioni in onore del Santo imperatore.

Le celebrazioni, molto semplici e prettamente a carattere religioso, saranno disciplinate da un programma che prevede per Lunedì 6, alle 18, nel Santuario di San Costantino, la celebrazione dei vespri e della Santa Messa solenne in onore degli obrieri defunti. Martedì 7, alle 7, 8 e 9, sempre nel santuario, saranno celebrate le messe e, alle 10, avrà inizio la processione per le vie del paese, con i simulacri dei Santi Costantino, Elena e Silvestro. Al termine, presumibilmente verso le 11, Don Peppino Lintas, parroco di Cossoine, officerà la Santa Messa solenne con il panegirico di San Costantino.

Le celebrazioni della ricorrenza stavolta non potranno proporre al loro interno la tradizionale Ardia, assurta a una delle manifestazioni ippiche tradizionali più suggestive, spettacolari ed interessanti della Regione. Si svolgeva in due giornate con una dimostrazione, oltre che di fede anche di coraggio, di forza e abilità che, nel succedersi dei cavalli in sfrenata corsa in pariglia, a gruppo compatto o a passo di carica, fra il crepitio dei fucili a salve e nuvole di polvere, suscitava emozioni uniche. Un impareggiabile rito equestre che faceva parte integrante della più importante festa della comunità e coinvolgeva, per la sua organizzazione, una gran parte degli abitanti del paese ed offre a migliaia di persone che seguono con apprensione, accompagnata da continui sussulti d’entusiasmo, il veloce carosello di cavalli e cavalieri, in un singolare spettacolo di destrezza, ardimento e grande abilità che, simbolicamente, rimaneva il momento più importante nella celebrazione della grandezza del Santo Condottiero, che nella battaglia contro il pagano Massenzio, collocò la croce come immagine fondamentale e gloriosa del trionfo del Cristianesimo e richiama nel bel centro del Meilogu Logudoro un numero crescente di devoti ed appassionati.

La ricorrenza affonda le origini nel lontano 1923 quando, per iniziativa dei reduci della prima guerra mondiale, fu costituita una società di mutuo soccorso, che, in onore di San Costantino, promosse l’istituzione della festa e, in soli tre anni, con la collaborazione materiale ed economica dell’intera comunità, costruì la Chiesa, inaugurata il 5 luglio 1923 dall’allora vescovo della diocesi di Alghero D’Errico. Quest’anno lo spettacolo però non potrà essere ripetuto. «Sarà comunque un momento religioso particolare di unione e fratellanza, hanno osservato i membri del comitato, e ci auguriamo che questa emergenza sanitaria possa concludersi in breve tempo, anche per l’intervento di San Costantino, e la salute e serenità possano tornare a caratterizzare il nostro tempo».

In Primo Piano
Disagi

Alghero, tre passeggeri lasciati a terra per overbooking da Aeroitalia

di Massimo Sechi

VIDEO

Il sindaco di Sassari Nanni Campus: «23 anni fa ho sbagliato clamorosamente. Il 25 aprile è la festa di tutti, della pace e della libertà»

Le nostre iniziative