La Nuova Sardegna

Sassari

Al Poliambulatorio le liste d’attesa crescono

di Gavino Masia
Al Poliambulatorio le liste d’attesa crescono

Proteste dei cittadini: accessi ancora limitati e visite specialistiche ridotte Disagi soprattutto per i malati cronici come diabetici e cardiopatici

07 luglio 2020
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PORTO TORRES. Nonostante la situazione relativa all’emergenza Covid-19 sia migliorata a Porto Torres, secondo i dati ufficiali diffusi dell’Unita di crisi regionale, all’interno del poliambulatorio Andriolu non funzionano ancora nella misura giusta i servizi medici richiesti dalle migliaia di pazienti turritani e da quelli provenienti dai paesi vicini. Un disagio che sta diventando insostenibile soprattutto per i cittadini anziani, che non possono essere sballottati fuori dai confini locali.

Non si possono dimenticare inoltre anche i pazienti più giovani, che devono sostenere visite importanti e ai quali l’appuntamento è stato posticipati di mesi e, in alcuni casi, di circa un anno.

«Il poliambulatorio non sta funzionando a dovere – dice Alberto Masala, portavoce di una vasta rappresentanza di medici di base – e non si stanno facendo le visite ai pazienti che hanno forte necessità di esami: mi riferisco ai malati cronici – diabetici, ipertesi, cardiopatici – che si riversano tutti dai medici di famiglia per una prescrizione che rimane sulla carta se non c’è lo specialista ambulatoriale a disposizione».

Dall'’inizio della chiusura delle agende ambulatoriali per coronavirus all’interno della struttura sanitaria, i pazienti urgenti erano stati visti previa telefonata dal medico di base allo specialista. Ora che la situazione generale sta andando verso una certa ripresa, invece, le lamentele delle persone che hanno necessità di effettuare una visita urgente sono aumentate in maniera esponenziale. «I medici di famiglia non si possono sostituire agli specialisti – aggiunge Masala – e comunque continuano a servire i loro pazienti anche con visite domiciliari: hanno contingentato per ovvie ragioni l’accesso agli ambulatori e hanno indicato un numero di telefono per prendere l’appuntamento e non rimanere così nella sala d’attesa».

Il Centro unico di prenotazione (Cup) pare si stia organizzando per una imminente ripresa, con lo scopo di recuperare gli appuntamenti annullati in precedenza e per fare una selezione in base alle patologie più urgenti. La diabetologa sta lavorando sempre tramite telefono e computer, garantendo la disponibilità e gestendo in qualche modo i pazienti.

«I medici si chiedono quali motivazioni ci sono alla base della chiusura del poliambulatorio – conclude il portavoce –, ossia se manchino dei dispositivi di protezione individuali o se manchi l’organizzazione per affrontare problematiche che coinvolgono migliaia di persone. Forse è utile allestire una postazione pre-triage fuori del poliambulatorio, con due infermieri che controllano la temperatura dei pazienti e compilano un questionario ai pazienti che devono essere visitati». Un problema organizzativo da parte dell’Azienda tutela della salute, dunque, considerato che gli specialisti ambulatoriali rimangono a disposizione della dirigenza Ats.

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