Industriale e benefattore, finanziò la nascita di scuole
SASSARI. Una famiglia di imprenditori, quella degli Ardisson, arrivati in Sardegna nei primi decenni del 1800, in fuga dalla Liguria a causa della dominazione napoleonica. E il frantoio di via San...
01 novembre 2020
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SASSARI. Una famiglia di imprenditori, quella degli Ardisson, arrivati in Sardegna nei primi decenni del 1800, in fuga dalla Liguria a causa della dominazione napoleonica. E il frantoio di via San Paolo fu uno degli stabilimenti che caratterizzarono la rivoluzione industriale cittadina. Si produceva ottimo olio, ma le macine giravano anche per le farine e il lino e veniva prodotto pure sapone. Francesco Ardisson non fu solo un industriale, ma anche un benefattore. «Partecipò attivamente al progresso di Sassari in altri campi – racconta il nipote Paolo –. Finanziò la costruzione di scuole, come quella di San Donato, delle Magistrali, e dell’Istituto d’Arte, quest’ultimo perché, diceva, a Sassari mancavano scuole dove formare manodopera specializzata». Riteneva l’istruzione fondamentale. «Proproprio il giorno – prosegue il nipote– della inaugurazione della scuola di San Donato, con i notabili schierati da una parte e i bambini dall’altra, lui si mise al fianco di questi ultimi e disse: «Voi dovete studiare per non farvi prendere in giro da questi signori». Era anche un uomo controcorrente: «Fece scandalo il legame con la sua giovane guardarobiera, Luisa Marras, che aveva appena 21 anni e che sposò nel 1915 solo dopo la nascita di alcuni dei suoi otto figli e quando lui aveva oltre cinquant’anni».