Prima classe tagliata a Li Punti, la protesta delle famiglie
SASSARI. Continua la mobilitazione delle famiglie e dei sindacati per difendere la prima classe del plesso di Villa Gorizia dell'Istituto Comprensivo di Li Punti, che da anni vive in una condizione...
05 giugno 2021
2 MINUTI DI LETTURA
SASSARI. Continua la mobilitazione delle famiglie e dei sindacati per difendere la prima classe del plesso di Villa Gorizia dell'Istituto Comprensivo di Li Punti, che da anni vive in una condizione di progressivo degrado e di rischio della sua stessa esistenza.
Ieri c’è stata una protesta davanti all’istituto di via Demartini, che conta circa 150 iscritti tra infanzia e primaria, a cui hanno partecipato anche la dirigente del Comprensivo e vari membri del corpo docente, oltre agli abitanti della frazione e gli alunni della scuola. A scatenarla il fatto che nel plesso il prossimo anno non ci sarà la prima classe della scuola Primaria. «L'intento principale è chiedere alle istituzioni di intervenire in modo da incentivare le future iscrizioni – spiegano le famiglie – quest' anno infatti, sfortunatamente, non ci sono stati i numeri per la formazione della prima classe. Siamo convinti tuttavia che, in un anno particolare come questo, si sarebbe potuta fare un’eccezione: il nostro plesso infatti, complice la spaziosità delle aule e le classi di modesta entità numerica, è uno dei pochi a non avere mai chiuso per quarantene, anche grazie alla meticolosa attenzione di collaboratori e maestri. Manifestiamo pacificamente per far sentire la nostra propria voce, affinché la nostra piccola magnifica realtà non vada persa. E per garantire uguale diritto allo studio a tutte le bambine e i bambini e difendere il presidio di democrazia rappresentato dalla scuola pubblica».
Ieri c’è stata una protesta davanti all’istituto di via Demartini, che conta circa 150 iscritti tra infanzia e primaria, a cui hanno partecipato anche la dirigente del Comprensivo e vari membri del corpo docente, oltre agli abitanti della frazione e gli alunni della scuola. A scatenarla il fatto che nel plesso il prossimo anno non ci sarà la prima classe della scuola Primaria. «L'intento principale è chiedere alle istituzioni di intervenire in modo da incentivare le future iscrizioni – spiegano le famiglie – quest' anno infatti, sfortunatamente, non ci sono stati i numeri per la formazione della prima classe. Siamo convinti tuttavia che, in un anno particolare come questo, si sarebbe potuta fare un’eccezione: il nostro plesso infatti, complice la spaziosità delle aule e le classi di modesta entità numerica, è uno dei pochi a non avere mai chiuso per quarantene, anche grazie alla meticolosa attenzione di collaboratori e maestri. Manifestiamo pacificamente per far sentire la nostra propria voce, affinché la nostra piccola magnifica realtà non vada persa. E per garantire uguale diritto allo studio a tutte le bambine e i bambini e difendere il presidio di democrazia rappresentato dalla scuola pubblica».
