La Nuova Sardegna

Sassari

Il meccanico gli sporcò la maglia della Juve e lui lo minacciò con la roncola, assolto

Il meccanico gli sporcò la maglia della Juve e lui lo minacciò con la roncola, assolto

L’imputato andò su tutte le furie, scambiando una pistola pneumatica per un'arma vera

26 novembre 2021
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SASSARI. La discussione era scoppiata perché quel conoscente, titolare di un’officina a Thiesi, gli aveva inavvertitamente sporcato di grasso la maglietta della Juventus che lui indossava in quel momento. L’uomo, un 67enne di Bessude, aveva cominciato a inveire contro il meccanico dal quale andava spesso proprio per parlare di calcio (essendo uno sfegatato tifoso bianconero) e addirittura aveva preso una roncola dalla sua macchina e lo aveva minacciato: «Ti taglio la testa, ti pungo con il coltello. Avvicinati e ti metto sotto terra».

Ieri, davanti al giudice Sergio De Luca, il 67enne è comparso come imputato di minacce e del porto senza giustificato motivo della roncola fuori dalla propria abitazione. Il pubblico ministero, al termine della discussione, ha chiesto la condanna a quattro mesi di reclusione mentre l’avvocato difensore Sabina Useli – sottolineando come la roncola fosse per l’imputato uno strumento di lavoro e che quel giorno in particolare l’avesse in macchina perché poco prima stava tagliando la legna – ha chiesto che il proprio assistito venisse assolto. Dentro il bagagliaio i carabinieri trovarono effettivamente la legna fresca.

Per quanto riguarda la minaccia, invece, la Useli ha ricordato come fu lo stesso testimone del pm (dipendente dell’officina) a dichiarare che l’imputato si fosse limitato ad agitare in aria la roncola e aggiunse anche che il suo titolare non ebbe paura per la propria incolumità in quanto conosceva il 67enne da una vita e altre volte si erano verificati episodi simili. Quel giorno, probabilmente esasperato dalle continue visite dell’imputato (che per via di un difetto cognitivo era soggetto a questi sbalzi di umore), il meccanico aveva chiamato i carabinieri. Oltretutto lo stesso pensionato a sua volta era andato in caserma sostenendo che il titolare dell’officina lo avesse minacciato con una pistola. Salvo poi scoprirsi, quando i militari erano andati a fare un controllo, che si trattava della pistola pneumatica che viene utilizzata dal gommista per avvitare e svitare i bulloni degli pneumatici e che l’anziano aveva scambiato per una pistola vera. In considerazione di tutte queste circostanze il giudice De Luca ha deciso per l’assoluzione. (na.co.)
 

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