La Nuova Sardegna

Sassari

Rissa per i pascoli contesi confermate tre condanne

di Nadia Cossu
Rissa per i pascoli contesi confermate tre condanne

Cinque pastori di Nughedu e Burgos erano finiti a giudizio, due sono stati assolti La lite era scoppiata nelle campagne di Bonorva nel 2014, tutti furono arrestati

12 dicembre 2021
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SASSARI. I giudici della corte d’appello hanno confermato quanto aveva già stabilito la sentenza del giudice Antonietta Crobu che in primo grado aveva fatto chiarezza sulle più volte “rimbalzate” responsabilità di cinque allevatori protagonisti di una furiosa lite scoppiata nel 2014 nelle campagne di Bonorva. Come spesso accade nel mondo agropastorale, al centro della discussione, poi degenerata, c’erano i pascoli contesi. Due famiglie in particolare erano arrivate allo scontro: i Sechi (padre e due figli) e i Sanna (due fratelli). I primi tre di Burgos, i secondi di Nughedu San Nicolò. Anche in secondo grado è stato stabilito che i Sanna (assistiti dagli avvocati Agostinangelo Marras e Nino Cuccureddu) furono le vittime dell’aggressione.

La lite aveva rischiato di trasformarsi in tragedia e quando i carabinieri erano arrivati sul posto, in località “Oddorai” al confine con il territorio di Bono, li avevano arrestati tutti e cinque per rissa aggravata e lesioni. La vicenda era poi approdata in tribunale dove sia in primo che in secondo grado tutti gli imputati sono stati assolti per la rissa e sono stati invece condannati i Sechi a due mesi per lesioni.

Salvatore Sechi, 37anni, suo padre Nicolò di 76, e suo fratello Angelo di 28 (difesi dagli avvocati Sergio Milia e Maria Claudia Pinna) erano “rivali” di pascolo con Pietro Antonio Sanna (61 anni) e il fratello Giovanni (di 63). A ottobre del 2014 c’era stata l’ennesima discussione tra i componenti delle due famiglie. Quel giorno però il confronto aveva preso una brutta piega e dalle parole si era passati allo scontro con l’uso delle armi. In base alla ricostruzione fatta all’epoca dai militari della stazione e della compagnia di Bonorva pare che uno dei fratelli Sechi fosse stato colpito alla spalla da Pietro Sanna con una roncola e in sua difesa sarebbe intervenuto l’altro fratello armato di coltello. Tre i fendenti che avevano raggiunto Pietro Sanna alla spalla e al gluteo. La rissa si era poi allargata con la partecipazione anche delle altre persone presenti (il padre dei Sechi e il fratello di Sanna) che si erano armati con mezzi di fortuna (bastoni e arnesi da lavoro). Alla fine ad avere la peggio era stato Pietro Sanna colpito anche con diverse bastonate alla testa. Nel processo gli imputati si erano sottoposti a esame “rimpallandosi” le responsabilità. Ma per i giudici i Sanna quel giorno agirono per legittima difesa. «Ci hanno aggredito – avevano raccontato in aula – e ci siamo difesi». Da qui l’assoluzione per le lesioni. Reato che è invece costato la condanna ai Sechi.

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