La Nuova Sardegna

Sassari

I contagi si moltiplicano finiti i posti letto Covid

di Luigi Soriga
I contagi si moltiplicano finiti i posti letto Covid

Malattie infettive oltre la capienza, si rischia la conversione dei reparti ordinari

30 dicembre 2021
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SASSARI. La curva dei contagi sta salendo esponenzialmente, la variante Omicron dilaga anche a Sassari e il reparto di Malattie Infettive al momento non solo è pieno, ma ospita più pazienti rispetto alla sua capienza.

Infatti gli Infettivi e Pneumo-covid, nonostante i 33 letti disponibili stanno gestendo sino a 37 malati, trasformando di fatto le stanze da due in stanze da tre pazienti. Ma la situazione, già di per sé estremamente difficile, diventerebbe insostenibile qualora la percentuale dei ricoveri dovesse aumentare. E statisticamente, considerato il numero di positivi in drastico aumento in città, si tratta di un’ipotesi assolutamente verosimile. Basti pensare che il reparto è anche a corto di saturimetri per il monitoraggio dei malati. Insomma, lo scenario è di assoluta emergenza.

Solo ieri mattina in pronto soccorso sono state accertate sette persone infette, la metà delle quali aveva contratto la variante Omicron. Ma le chiamate al 118 per casi di positività sono state diverse per tutta la giornata. Fortunatamente i sintomi sono in genere più lievi rispetto alla Delta, e non c’è bisogno di ospedalizzazione. Perciò i pazienti o vengono gestiti con isolamento domiciliare, o nei casi da monitorare, vengono trasferiti all’ospedale Marino di Alghero. Tuttavia la linea di galleggiamento dell’Aou resta molto sottile, e basta poco per far saltare gli equilibri fino ad ora mantenuti grazie a dimissioni giornaliere e trasferimenti ad Alghero. L’ultima soluzione che i vertici dell’azienda vorrebbero adottare è quella di convertire reparti ordinari in aree a vocazione covid. Perché questa trasformazione significherebbe togliere risorse e personale all’assistenza, e quindi allungare ancora di più le liste di attesa per le altre patologie.

Purtroppo le ipotesi prefigurate dalla Regione, cioè l’attivazione dei 34 posti letto covid al Mater Olbia e i 12 al Policlinico di Sassari, sembrano ancora lontane dal concretizzarsi. Non ci sono novità, e non sembra che le strutture siano in grado di dotarsi di personale sufficiente. Quindi l’hub di Sassari non solo dovrà contare sulle proprie forze per far fronte ai ricoveri in Provincia, ma dovrà sobbarcarsi anche i pazienti provenienti da tutto il nord Sardegna. Nuoro ha aperto un piccolo reparto per la degenza ordinaria con 13 posti letto, ma si tratta di un numero assolutamente sottodimensionato per l’onda di contagi che sta montando nelle prossime settimane.

Il tasso di positività si sta innalzando anche all’interno delle strutture sanitarie, e diversi medici, infermieri e oss in Aou sono fermi perché contagiati.

Purtroppo anche su questo fronte le previsioni non sono affatto rassicuranti, perché tra i contatti sul lavoro la proiezione statistica parla di un potenziale 10 per cento del personale sanitario che potrebbe risultare positivo, con la variante Omicron che si espande nonostante le terze dosi. Con una coperta già corta, questo significherebbe collasso.

L’altra soluzione che l’Aou sta ancora aspettando è quella dell’incorporazione del reparto covid dell’Ospedale Marino di Alghero. Si parla di 45 posti letto, per una degenza a bassa intensità, destinati a ospitare pazienti già stabilizzati nelle Malattie Infettive di Sassari che non presentano particolari problemi respiratori. Alghero in effetti potrebbe prendere in carico solo questa tipologia di casi, dal momento che non è possibile fare ossigeno terapia ad alti flussi nel caso di aggravamenti, non c’è una terapia intensiva, un rianimatore o un cardiologo, o la tac covid. Se però il passaggio da Ats ad Aou fosse anticipato, allora l’Azienda ospedaliera universitaria potrebbe allocare nuovo personale ed eventuali macchinari a seconda delle esigenze.

La nota positiva riguarda invece le terapie intensive: la variante Omicron raramente evolve in gravi forme di polmonite, e dunque su 8 posti disponibili ci sono solo 4 ricoveri. Si tratta di persone sopra i 70 anni, due con doppia dose scaduta, e due no vax.

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