La Nuova Sardegna

Sassari

Una folla record a Borutta per il week-end del Fai

Una folla record a Borutta per il week-end del Fai

Oltre 1400 visitatori in coda per visitare San Pietro di Sorres e le grotte di Ulàri. Coinvolte anche alcune scuole sassaresi, l’abbazia e l’amministrazione comunale

30 marzo 2022
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BORUTTA. Grande successo e partecipazione per le giornate Fai di primavera a Borutta. L’area del monastero di San Pietro di Sorres, che oltre ai percorsi dedicati alla cattedrale e ai suoi locali ha incluso anche il tour nella grotta Ulàri, ha fatto registrare oltre 1400 presenze tra sabato e domenica marzo. «Un enorme successo, reso possibile dall’impegno dei 300 studenti-ciceroni volontari provenienti dalle scuole Convitto Nazionale Canopoleno, Liceo Classico D.A. Azuni e Liceo scientifico G.Spano che hanno accolto e guidato i visitatori tra le bellezze di Sorres» ha commentato Marcella Anna Mara, capo della delegazione Fai di Sassari.

Un percorso cominciato tempo fa con la formazione degli studenti a cura dei docenti Mario Tola e Laura Cominelli nel pieno rispetto della mission principale dell’ente che punta a sensibilizzare i giovani alunni delle scuole superiori in percorsi che sono vere e proprie palestre di cittadinanza attiva. La manifestazione ha rafforzato la rete tra Sassari e l’area del Meilogu ed è stata realizzata in collaborazione tra Fai,cComune di Borutta e abbazia di San Pietro di Sorres. Nella giornata di sabato, anche dei piccoli alunni giunti da alcune scuole elementari di Sassari, dopo aver visitato la grotta e il complesso del monastero, hanno potuto vivere l’esperienza di apprendisti ciceroni in prima persona guidando i propri genitori tra i vari siti. Grande partecipazione anche agli eventi collaterali di carattere culturale organizzati come il concerto “Sonos de Sorres’’ di sabato pomeriggio, che si è svolto all’interno della cattedrale e la lettura della leggenda “L’origine di Sorres’’di Grazia Deledda recitata domenica dall’attrice Maria Antonietta Azzu, accompagnata dal flauto del maestro Roberto Desiato nell’Aula Capitolare. Nella serata di sabato, presente sul posto anche la presidente del Fai regionale Monica Angela Scano. La visita nel monastero ha consentito ai presenti di accedere alla cattedrale all’interno e all’esterno, al chiostro, alla biblioteca oltre che all’Aula Capitolare. In rilevanza la grotta Ulàri, sito dichiarato di Interesse Comunitario che si trova nel pendio sottostante la chiesa e che per l’occasione è stato aperto sotto l’attenta supervisione della naturalista Gisella Arru durante le visite guidate degli studenti. L’organizzazione nelle due giornate è stata curata nei minimi dettagli: ad alternarsi per la regolarizzazione degli ingressi e il controllo dei green pass in tutto dodici volontari della Protezione Civile Italiana. Presenti anche due volontari del primo soccorso della Croce Rossa di Olbia.

Un altro percorso inserito nel circuito è stato quello del borgo di Borutta con itinerari alla scoperta dei palazzi storici e della chiesa di Santa Croce. A guidare i visitatori il docente Salvatore Ferrandu, esperto del territorio, e Daniele Fadda, storico dell’arte che nella sua tesi di laurea in beni culturali ha analizzato l’antico oratorio di Santa Croce e altri aspetti legati alla ricostruzione della storia di Borutta. «Un grande traguardo per il nostro piccolo centro» ha commentato con soddisfazione il vicesindaco Renzo Solinas. La manifestazione, quest’anno ha spento trenta candeline: dal 1993 ad oggi prima di quest’ultima edizione sono stati ben 14.090 i luoghi di storia, d’arte e natura aperti in tutta Italia, visitati da oltre 11.600.000 di cittadini, grazie al coinvolgimento di 145.500 volontari e 330.000 studenti.

Simone Giuliani

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