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Il Cagliari non si arrende mai

Enrico Gaviano
Il Cagliari non si arrende mai

Lopez e Conti a segno dopo il 90’: Roma inchiodata sul pareggio

07 gennaio 2010
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CAGLIARI. Non chiamiamola più zona Cesarini, ma zona Cagliari. I rossoblù avranno tanti difetti, ma hanno un grande cuore. Sotto di due gol contro una Roma cinica e forte, hanno saputo rimontare quando la partita era ormai finita. Due reti firmate da Lopez e Conti, capitano e vice di una squadra che non si arrende mai. Come era avvenuto contro il Napoli lo scorso campionato al San Paolo. Il 2-2 assume le identiche sembianze: il pari vale una vittoria.

Questa storia dei gol segnati nei minuti conclusivi sembra quasi un marchio di fabbrica che Allegri ha impresso alla squadra. Mai arrendersi, se non quando l’arbitro fischia la fine. Ieri la frittata l’aveva fatta proprio il direttore di gara, Rocchi di Firenze, assegnando al 5’ della ripresa un rigore inesistente alla Roma: entrata energica di Agostini a spazzare la palla e travolgere anche Vucinic. Pizarro dagli 11 metri non aveva fallito indirizzando punteggio e partita sulla sponda giallorossa. E pensare che nel primo tempo il Cagliari, pur soffrendo la maggiore capacità nel palleggio della Roma, aveva costruito almeno tre ghiottissime palle gol contro una sola degli avversari. Il fatto è che lo schieramento scelto da Allegri (Biondini, Conti e Lazzari a centrocampo e il duo Matri-Nenè davanti al rifinitore Cossu) è una specie di croce e delizia per l’economia del gioco cagliaritano. Il Cagliari deve infatti concedere molto ad avversari quotati come Roma o Napoli in termini di manovra. Ma quando la squadra rossoblù va in attacco, con tutti quei giocatori dalle spiccate caratteristiche offensive, qualcosa succede sempre. Così nel primo tempo la Roma, in cui Ranieri ha deciso di far esordire Toni solo negli ultimi minuti, ha vinto la gara del possesso palla, ma il Cagliari è stato molto più pericoloso sotto porta. Si è affacciato davanti con Lazzari (prima un tiro fuori da distanza ravvicinata, poi un missile che Julio Sergio ha disinnescato) e Lopez (colpo di testa respinto dal portiere) oltre che con un destro centrale di Cossu respinto dal numero uno ospite.

Nella ripresa, iniziata con sette minuti di ritardo per colpa di un petardo che ha intontito Pizarro, i rossoblù hanno iniziato bene con una conclusione di Matri parata a fatica ancora dall’estremo difensore della Roma. Al 5’ il fattaccio: l’intervento di Agostini punito incredibilmente con il rigore. L’1-0 ha mandato in tilt il Cagliari, un black out proseguito a lungo. Al 20’, per esempio, il raddoppio nasceva da un contropiede condotto da Taddei che attraversava tutto il campo senza che ad alcun rossoblù venisse in mente di fermarlo, il brasiliano quindi serviva Perrotta in area che infilava l’incolpevole Marchetti. Partita chiusa? Sembrava proprio di sì. Anche perché i tentativi di rimonta rossoblù non davano i frutti sperati, come pure i cambi in successione di Allegri (Dessena per Biondini e Jeda per Cossu, dopo che Larrivey era entrato prima del raddoppio romanista al posto di Nenè).

Così sul taccuino si annotava al 31’ un assist di Matri per Cossu il cui pallonetto scavalcava Julio Sergio ma anche la porta e al 37’ un gran tiro da posizione impossibile di Larrivey con il pallone che toccava Burdisso e poi la traversa prima di morire sul fondo. Ma in zona «Cagliari» si compiva il miracolo: al 45’ il pallone come in un flipper impazzito finiva su Lopez che in scivolava accorciava e al 48’ il tiro di Larrivey respinto da Julio Sergio con Daniele Conti pronto a ribadire in rete per la gioia dei tifosi e la disperazione di papà Bruno.
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