La Nuova Sardegna

Sport

Il campioncino Meloni: "Nel mirino ora c'è papà"

Il campioncino Meloni: "Nel mirino ora c'è papà"

Eugenio Meloni, neo tricolore allievi nel salto in alto e figlio d'arte, racconta le sue speranze

05 ottobre 2011
3 MINUTI DI LETTURA





CAGLIARI. Il sogno nel cassetto è quello di tutti gli atleti: «andare alle Olimpiadi». Particolare, invece, il suo obiettivo agonistico immediato: «La speranza è quella di saltare 2,16 e battere il primato di famiglia. Prima però voglio anche scavalcare 2,14, misura di qualificazione ai mondiali di categoria di Barcellona». Eugenio Meloni è più che una speranza per l’atletica sarda. E si racconta all’indomani del titolo tricolore cadetti. - Suo padre Andrea è stato uno dei migliori specialisti dell’alto ed è ancora detentore del primato sardo con 2,15. E sua madre, Tiziana Vecchio, ha vinto un titolo italiano giovanile e vanta 1,83 di personale. si sente un predestinato? «Predestinato è troppo. Diciamo che sono stato assecondato nella mia scelta con molto entusiasmo». - Che gara è stata a Rieti? «E’ stata una bella gara, lunga, dura e combattuta. Siamo rimasti in sei ai due metri, in quattro a 2,02 e in due a 2,04. Io sono andato avanti e sono contentissimo del titolo italiano». - Come è nata la sua passione per l’atletica? «Diciamo che ho iniziato per gioco. Mio padre e mia madre mi portavano al campo ma non hanno mai forzato perché praticassi questo sport. Ho iniziato perché volevo fare il minimo e andare ai Giochi delle Isole del 2009. Facevo anche basket poi, dopo i Giochi delle Isole, ho vinto anche i campionati italiani cadetti. Dal 2010 faccio solo atletica e lo scorso anno sono andato anche alle prime Olimpiadi Giovanili di Singapore». Suo padre e sua madre le danno consigli? «Si, certo; soprattutto sulla gestione della gara e delle emozioni. Sono suggerimenti importanti». - Cosa fa Eugenio Meloni, oltre che studiare con profitto e allenarsi, con successo, nel salto in alto? Qual è la sua musica preferita? «Esco con i miei amici e faccio quello che, normalmente, fanno tutti i miei coetanei. Ascolto musica pop-rock degli anni 60/70 e mi piace Jimi Endrix». - A Rieti questo fine settimana ha tentato 2,13 che le avrebbe dato l’ingresso nella top ten della all-time nazionale di categoria e l’ha fallito di poco. La misura è alla sua portata? «Ho sfiorato l’asticella, nonostante fossi stanco, due volte. Mi sarebbe piaciuto fare questa misura ma va ugualmente bene così. Son contento sia di aver vinto il titolo che essermi migliorato salendo a 2,10. Avevo iniziato la stagione saltando 2,08 a inizio aprile a Cagliari ma poi non son più riuscito a migliorarmi, anche se saltavo costantemente ben oltre i due metri. La mia peggior prova, purtroppo è coincisa con i mondiali di Lille, dove sono uscito con tre nulli alla misura di entrata. Mi sono in parte rifatto ai Giochi Europei Giovanili in Turchia, dove sono arrivato in finale. A Rieti, con il titolo e il nuovo personale di 2,10, ho dato un senso alla stagione. E ora guardo avanti con ottimismo».
In Primo Piano
Amministrative

L’annuncio di Massimo Zedda: «Anche Azione mi sosterrà con una lista». I 5 Stelle: «Subito un chiarimento»

di Umberto Aime

VIDEO

Il sindaco di Sassari Nanni Campus: «23 anni fa ho sbagliato clamorosamente. Il 25 aprile è la festa di tutti, della pace e della libertà»

Le nostre iniziative