La Nuova Sardegna

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L’INTERVISTA

«Chiedo ai tifosi di starci vicino e ai compagni di restare umili»

Daniele Conti
Daniele Conti

06 ottobre 2011
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 CAGLIARI. «Andiamo avanti con umiltà, una partita per volta». Aplomb perfetto, quello del capitano rossoblù. Daniele Conti, nasconde i sentimenti. Ma il taglio della torta, le foto con Brugnera e l'applauso di centinaia di tifosi ed esercenti del mercato, ben affiancati da decine di signore armate di sacchetti della spesa, ha colto nel segno.  «Sì, sono emozionato e molto soddisfatto. Questo record mi fa sentire particolarmente orgoglioso e motivato. Cagliari è diventata la mia seconda casa. Se dovessi scegliere, prenderei il passaporto sardo». Soddisfatto senza se e senza ma. Conti viene quasi assediato. E non sono solo ragazzini. «La spesa qui al mercato? No, quella la fa mia moglie». Gli offrono di tutto. Deluso chi lo immagina attento alle pappardelle coi funghi o ai bucatini alla amatriciana: «Grazie, ma non sono mai stato mangione». Un tifoso scomoda Suazo. Chiede dei due gol già a segno: «Le reti di David? Non scherziamo. Certo, appena capita, ci provo. Ma senza sognare». - Qual è il messaggio per i tifosi?  «Ci stiano vicino. E sappiano che in settimana non trascuriamo nulla per preparare le partite. Abbiamo entusiasmo, spirito di sacrificio e determinazione». - Cosa ha messo o tolto Massimo Ficcadenti?  «Il mister prepara molto bene la partita. In campo sappiamo cosa fare e anche quello che fanno gli avversari. Abbiamo consapevolezza dei nostri mezzi e dei nostri limiti. Poi, ci ha dato tranquillità, un elemento molto importante per raggiungere qualsiasi obiettivo». - La parola d'ordine è sempre "salvezza"?  «Sì. Prima la conquistiamo, prima potremo concentrarci al massimo su altri fronti. Essere umili sempre e comunque, al di là della classifica, è il segreto del gruppo. - Conti, il record di presenze cosa significa?  «I complimenti di Brugnera e l'affetto mostratomi dalla gente fanno diventare questa giornata indimenticabile. (m.f.)
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