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«Milano si può battere correndo»

Roberto Sanna
Il playmaker Travis Diener si è arreso al mal di schiena e domani non giocherà
Il playmaker Travis Diener si è arreso al mal di schiena e domani non giocherà

Banco di Sardegna, il coach Meo Sacchetti parla della sfida all'Armani

29 ottobre 2011
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 SASSARI. Andare all'arrembaggio senza il playmaker titolare e con il pivot ormai in data di scadenza. È quanto deve fare domani contro l'Ea7 Milano il Banco di Sardegna e il coach Meo Sacchetti non è che faccia esattamente salti di gioia.  - In campo senza Travis Diener e con Kito Benson che ha praticamente la valigia in mano: non è il massimo.  «Travis ha un problema alla schiena, non ci sentiamo di schieralo. E andiamo avanti lo stesso.  Ripensando ai playoff dello scorso campionato: due squadre diverse da quelle di oggi, noi e Milano, ma senza Travis in campo siamo riusciti a batterli. In un campionato lungo come il nostro inconvenienti di questo tipo possono capitare. Noi andiamo alla ricerca di una buona prestazione e, come è successo a Cremona domenica scorsa, vogliamo far vedere che anche in situazione di emergenza noi siamo in grado di dare il massimo».  - Milano arriverà a Sassari dopo la trasferta di Madrid in Eurolega: vi aspettate di trovare una squadra con un po' di stanchezza nelle gambe?  «Assolutamente no. Non credo proprio che a questo punto della stagione una squadra come Milano, che ha un roster profondissimo proprio in ottica Eurolega, possa avere problemi di stanchezza. Stiamo parlando di una squadra che può tenere seduti giocatori come Melli e Viggiamo».  - Che cosa non ha funzionato nell'operazione-Benson, un giocatore sul quale eravate andati convinti?  «Lo abbiamo preso perché abbiamo visto in lui delle potenzialità sulle quali contavamo di poter lavorare e anche le referenze erano ottime. Purtroppo non è riuscito a esprimere sul campo queste potenzialità.  Direi comunque di parlarne più avanti, i discorsi sugli addii si fanno quando gli addii ci sono stati. È chiaro che ci aspettavamo qualcosa in più, però dobbiamo giocare contro Milano con Benson e da lui ci serve comunque un contributo importante. Gli altri discorsi per ora rimandiamoli».  - Chi sta confermando le aspettative è invece Drake Diener.  «Drake ha giocato un'ottima partita a Cantù, dimostrando che può competere anche contro squadre di Eurolega. Ha giocato molto bene anche a Cremona, anche se lì sono stato molto soddisfatto di tutta la squadra, non solo di lui».  - Domanda da un milione di dollari: cosa e chi teme di più dell'Armani?  «L'Armani è una di quelle squadre che si teme tutta intera. Non è che puoi fare delle scelte o "battezzare" un giocatore particolare.  Spero che la partita ci serva, comunque vada a finire, ad aumentare la nostra intensità e l'esperienza, le partite contro squadre così attrezzate sono utili in questo senso».  - Una squadra che si può battere con la solita ricetta fatta di velocità e contropiede?  «È una squadra contro la quale dobbiamo evitare il più possibile di giocare a difesa schierata. Il problema è che per correre ci vogliono rimbalzi e palle recuperate, dovremo essere molto aggressivi e sporcare le loro azioni. Il basket è uno sport dove di solito il più forte vince, ma non è sempre così: a volte succede il contrario».  

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