La Nuova Sardegna

 I signori dei record. Alessandro Agostini, capitano al posto di Conti. Il terzino toscano raggiunge Pierluigi Cera: 240 partite in A con la maglia del Cagliari. Quarto di tutti i tempi in casa rossoblù. La lista vede in testa Nenè con 311 gare, seguito da Riva (289), Cera e Agostini (240), Martiradonna (236), Conti (231), Brugnera (227), Greatti (223), Niccolai (218) e Villa (199). Il mancino nato nel paese di Leonardo è in buona compagnia. Complimenti.  Mister Disneyland. Magie per grandi e piccini. Arte e tecnica per divertire. Andrea Cossu è tornato, finalmente. Ledesma lo ha inseguito a lungo. "Dategli un'aspirina" ha urlato un tifoso all'ennesima veronica del fantasista ai danni del regista laziale. Farmacie chiuse.  Arbitri e carriere. Dei due fratelli col fischietto, il designatore Bergamo diceva che era "quello bravo". Mario, convinceva meno. Calciopoli e dintorni. Ieri, Paolo Mazzoleni al sant'Elia. E il fratello? Sospeso da Mattei, capo degli arbitri. Carriera finita, ha raccontato, per non aver accettato di "aiutare" una squadra. Quale? La Lazio.  Piedone, il centrale. Un calcione di Lavezzi. Fortuito. Perone fratturato, tre mesi out. Eppure, il sorriso c'è. Davide Astori, ieri in tribuna centrale. Con la gamba destra bloccata dal tutore. In bocca al lupo. Presidente latino. Adora le citazioni. Le sue aziende, tremila dipendenti, puliscono metà Roma. E' buon nemico del presidente del Coni, Petrucci. Anche con Cellino si becca spesso. Claudio Lotito, noto per aver perso Pandev, svincolatosi per mobbing, cerca lo scudetto. In settimana, ha cacciato un cronista di Repubblica da Formello. Male. Uno-due da incubo. Lulic e Klose, due killer. Con un aiutino dei rossoblù. Primo tempo da brivido. Rocchi a firmare il secondo. Fischi per il tecnico. Invito a mostrare gli attributi per la squadra. Critiche ingenerose. Alla decima giornata il Cagliari è settimo. Il Novara, terzultimo, è dietro di 6 punti. Critiche giuste. Ma pazienza e realismo prima di linciare, please.  Welcome, Federico. Era andato via dal cancello di servizio. E' tornato passando per la porta principale. Sempre a testa alta. Federico Marchetti, bandana e carattere. Pensiero libero: "Ho visto la morte, mi spavento poco". Dalla nazionale all'esilio. Ora, un club che gioca per l'Europa. Coraggio, il peggio è passato.