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«Il tre a zero non dice tutta la verità»

Felice Testa
Un colpo di testa di Thiago Ribeiro che non inquadra la porta Sotto, la rete del 3-0 di Rocchi
Un colpo di testa di Thiago Ribeiro che non inquadra la porta Sotto, la rete del 3-0 di Rocchi

Ficcadenti difende la prestazione della squadra e giudica troppo pesante il risultato

31 ottobre 2011
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 CAGLIARI.Massimo Ficcadenti ha l'aria un po' stralunata del pugile che è sceso dal ring e ne ha prese più del previsto. Deve recitare la parte del bicchiere che, secondo come lo guardi, è mezzo pieno o mezzo vuoto ma, a conti fatti, parla di una squadra che in cinque partite ha messo a segno due gol.  Fa fatica il mister rossoblù a spiegare un risultato pesante per i colori rossoblù e lo dice apertamente. «Si fa fatica a commentare un tre a zero - commenta con una certa mestizia - Posso dire che la Lazio ha dimostrato in campo la qualità dei suoi giocatori, tutti tutti di primo livello. Però, questa è sembrata una partita - aggiunge sconsolato - ch dovevamo perdere a tutti i costi».  Fin qui il bicchiere del Cagliari è quasi del tutto vuoto nell'analisi del tecnico che, lentamente, si riprende e trova gli aspetti positivi che danno coraggio e prospettive future. Serve saggezza ed esperienza, per non essere travolti da una tripletta subita davanti al proprio pubblico.  «C'è stata la reazione - dice - la squadra ha lottato e, fino al primo, la partita l'abbiamo fatta noi. Ancora una volta abbiamo sbagliato un paio di occasioni soprattutto con Ribeiro. C'è, comunque, un aspetto positivo: la squadra ci ha sempere creduto e ha avuto una buona reazione. La lazio aveva un atteggiamento molto aggressivo sulla palla e sul giocatore, e questo ci ha creato qualche difficoltà, ma il rammarico più grande è essere andati sul due a zero. Il secondo gol, invece, è un errore di reparto e individuale».  Una cosa l'allenatore rossoblù tiene a precisare: il verdetto del campo non fotografa con verità la gara e la differenza di prestazione tra le due squadre.  «La Lazio esce in trionfo - dichiara Ficcadenti - per il tre a zero ma obiettivamente le cose nopn sono andate così e nel secondo tempo ha fatto molto poco. Il risultato non è il frutto dei differenti valori che si sono visti sul terreno. Adesso, dobbiamo guardarci negli occhi e capire, renderci conto, che non è andata come ha detto il campo».  Due gol nelle ultime cinque partite sono pochi ma al mister non piace parlare di crisi delle marcature, di mancanza di attaccanti e di difficoltà della prima linea.  «Non possiamo, certo, mettere il pallone dentro la porta con le mani e mi auguro che prima o poi giri anche il vento. Il problema - spiega l'allenatore - non è mettere più attaccanti ma avere più equilibrio. Parlare di problemi d'attacco è prematuro e di carattere troppo generale».  Non ci sta Massimo Ficcadenti a inoltrarsi sullo scivoloso terreno della necessità di rinforzi che diano più peso in avanti e maggiori possibilità di concludere le azioni con un tiro in porta. Tanto meno si avventura sull'ipotesi di attingere nuova linfa al mercato di gennaio. Il suo Cagliari ha collezionato tredici punti, non lo dice ma, forse, è il filo conduttore di tutto il suo pensiero nell'analisi della sconfitta con la Lazio: questo è il campionato del Cagliari - sembra voler chiarire - di questo Cagliari e con gli uomini che ci sono. I conti si fanno sull'esistente, senza puntare oltre le proprie forze e con la consapevolezza che, partita dopo partita, l'obiettivo resta la permanenza in serie A.
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