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A Cala Gonone, dove osano le aquile umane

A Cala Gonone, dove osano le aquile umane

Il vicecampione del mondo di parapendio Marco Litta è stato ospite dell’associazione «Sardu in bolu»

20 agosto 2012
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CALA GONONE. Prende quota “Sardu in bolu” l’associazione di parapendio che ha base a Dorgali e raggruppa tutti gli appassionati della provincia di Nuoro. E’ il quarto gruppo in Sardegna, dopo i principali di Sassari e Cagliari.

L’avviatore è stato Nanni Sale, 39 anni, dorgalese che nel 2001 ha cominciato a volare; poi ha coinvolto anche l’amico di Galtelli Antonello Chessa. Adesso sono una ventina gli iscritti. Ieri a far loro visita nel punto di decollo , sopra la vecchia Galleria, sul monte Bardia, c’era il campione d’Italia Marco Litta, 44 anni di Torino. Al campionato italiano di Bassano del Grappa, Littamè è arrivato primo su 130 concorrenti, e secondo ai mondiali in Portogallo. “Ho iniziato a 27 anni per caso sentendo un mio compagno che mi parlava di sfruttare l’aria calda e degli uccelli che volano”.

Ieri prima del decollo sopra Cala Gonone, tra le vette dei monti Irveri e Bardia, ha chiesto dei mufloni, che hanno ammirato le sue evoluzioni. “Il parapendio è libertà allo stato puro- dice- È la massima espressione del volo perché sei nell’aria, in aereo non ti rendi conto di essere in una terza dimensione perché sei dentro una scatola. Col parapendio , avendo un’ala morbida , riesci a capire cos’è il volo, l’aria, con tutti i sui vortici perché sei sempre a contatto, col vento in faccia. Se poi hai fortuna puoi volare insieme ai rapaci e posso assicurare che è una vera magia”.

Per Littamè, siamo in un periodo molto fortunato dove si riesce a sfruttare la forza di gravità senza motore . “ C’è gente, tipo Leonardo Da Vinci o i fratelli Vrighter che si girano ancora nella tomba non essendo riusciti nell’intento”.

Commerciante d’auto, si allena nella zona di Ivrea ma spesso si deve spostare. «Facciamo chilometri per andare a Monte Carlo, mentre qui è anche meglio. Un paesaggio unico e davvero incantevole”

Dal momento del decollo per arrivare al punto di atterraggio ( poco più di un chilometro in linea ad’aria ) nella zona sportiva di Cala Gonone ha impiegato 45 minuti. “Non è la prima volata che vengo in Sardegna, qui c’è una aerologia particolare e bisogna conoscere bene la meteorologia, Ho volato anche nella Giara. Come si diventa campioni? Sbagliando meno degli altri. Bisogna conoscere molto bene le condizioni meteo, avere capacità tecniche e tattiche. Ci sono tantissime variabili e non puoi sbagliarne nemmeno una. E’ come una regata velica virtuale. Le boe sono dei punti Gps. In un percorso che può variare dai 50 ai 100 chilometri, vince chi lo fa nel minor tempo possibile. I record di distanza? Dipende dai luoghi, puoi partire alle sette del mattino e terminare alle dieci di sera. Un mio amico, un mese fa ha stabilito il nuovo record con 257 chilometri, a livello mondiale il record è di 550. L’altezza massima si raggiunge in alta montagna dove si può arrivare fino ai 5 mila metri. Chi vuole iniziate lo può fare con pochi soldi, ci sono le scuole, con un migliaio di euro si fa un corso. L’attrezzatura con 1500 euro si trova. Per iniziare, sostanzialmente 2mila euro bastano”.

Nino Muggianu

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