La Nuova Sardegna

Sport

Il Vento di Sardegna soffia sulla Ostar

Il Vento di Sardegna soffia sulla Ostar

Andrea Mura vince la traversata atlantica con il tempo record 17 giorni, 10 ore 22 minuti: «E’ stata durissima»

15 giugno 2013
3 MINUTI DI LETTURA





CAGLIARI. Anche l’arrivo è stato travagliato. Ma alla fine Andrea Mura ce l’ha fatta. Quando in Italia era notte fonda il suo Vento di Sardegna ha messo la prua oltre la “line honours” della Ostar, la storica traversata atlantica per navigatori che affrontano in solitario le 3.000 miglia che separano la linea di partenza a Plymouth (in Inghilterra) dalla linea d’arrivo a Rhode Island, con New York sullo sfondo. Mura ha impiegato 17 giorni, 10 ore e 22 minuti per portare a termine la sua impresa mantenendo una velocità media di circa 7 nodi.

lo skipper cagliaritano è il primo italiano ad aggiudicarsi la Ostar a bordo di un monoscafo. Nel 2005 Ciccio Manzoli aveva vinto con un multiscafo mentre così Giovanni Soldini che continua a detenere il miglior tempo di traversata con un gigante del mare di oltre 50 piedi.

Giustificata la gioia del velista sardo che ha contagiato anche il pubblico che aspettava, sui moli, l’arrivo della prime barche. Mura ha improvvisato una impavesata con la bandiera dei Quattro Mori e il tricolore prima di stappare una bottiglia. «E stata una faticaccia – ha commentato –, ma ne valeva la pena. Ho lavorato sodo per migliorare le prestazioni della barca e il mio primo successo è stato di potermi presentare sulla linea di partenza con uno scafo competitivo».

«Con la vittoria in tempo reale alla Ostar – ha continuato lo skipper – realizzo un sogno che coltivavo da anni. Ma dovranno passarne molti altri prima di prendere in considerazione una nuova regata così impegnativa. Voglio congratularmi con tutte le barche che hanno affrontato la sfida e sono rimaste in gara malgrado tutto quello che abbiamo dovuto affrontare».

Poi un pensiero alla Sardegna e ai tanti amici che gli hanno dato una mano. «Sono arrivato a questa vittoria grazie alla generosa collaborazione di tanti artigiani, di piccole e grandi imprese che hanno messo a disposizione tempo, competenze e tecnologie avanzate. Senza di loro non sarebbe stato possibile. A bordo ho avuto diversi infortuni, ma le vele non mi hanno tradito fornendo una grande prestazione».

La gara non era inziata benissimo e Mura la racconta così: «A inizio regata una barca ha centrato il mio scafo sulla fiancata facendo un bel danno, mi sono deconcentrato e ho perso di vista una boa. Sono tornato indietro per passare correttamente il controllo perdendo circa 7 ore, fortunatamente ininfluenti per la vittoria e per il record. Dopo è stata una volata, con la barca che non ha risentito delle riparazioni di fortuna nonostante le pessime condizioni atmosferiche. Anche questa volta ho regatato rinunciando ai software per poter fare liberamente le mie scelte. Che poi è la cosa che maggiormente mi appassiona durante queste competizioni».

E il futuro di Andrea Mura? «Adesso – spiega – torno a casa. Ma già ad agosto mi attende la Fastnet, un’altra regata di grande fascino».

La Ostar si aggiunge al palmares delle vittorie oceaniche di Andrea Mura che ha già fatto sue la Route du Rhum, la Twostar (in coppia con Riccardo Apolloni) e la Transat Quebec-Saint Malò. Nel palmares anche un’avventura come randista sul Moro di Venezia e numerosissime partecipazioni a campionati italiani ed europei in diverse classi.

Sergio Casano

In Primo Piano
Il caso

Fucilate contro le telecamere della videosorveglianza a Orgosolo

Le nostre iniziative