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La protesta dei piloti varca il Tirreno

La protesta dei piloti varca il Tirreno

Assemblea a Parma per contestare le norme varate dalla Csai che appesantiscono i costi di uno sport già oneroso

27 marzo 2014
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SASSARI. Si estende anche alla penisola la protesta degli organizzatori sardi delle gare di automobilismo. Principale indiziato per una stagione agonistica 2014 fortemente a rischio è l’obbligatorietà del “Sistema Tracking” nelle gare di rally (un sistema di rilevazione satellitare della vettura in corsa come quello utilizzato nelle prove internazionali dalla federazione cronometristi di Sassari che è stata la prima a utilizzarlo in Italia). Il sistema Tracking (da cui sarebbero esentate solo le Ronde e i Rally day) e le ultime modifiche regolamentari continuano quindi a far discutere il mondo del rallismo che chiede un intervento dei vertici federali Aci-Csai per far chiarezza su queste ultime disposizioni che hanno fatto lievitare i costi delle manifestazioni e in Sardegna hanno portato alla momentanea sospensione di tutte le manifestazioni in programma nel corso della stagione.

In un incontro avvenuto a Parma lo scorso fine settimana, a cui hanno preso parte organizzatori di rally provenienti da tutt'Italia, conduttori, preparatori, noleggiatori, ufficiali di gara e alcuni esperti nel settore di rilevazione satellitare, nonché Leonardo Adessi in rappresentanza dalla Commissione Rally, Tiziano Siviero componente della Commissione Rally, Carlo Lastrucci e Massimo Larecchiuta per la ditta RDS che si è aggiudicato l'appalto per la gestione del sistema satellitare nelle gare rally nazionali è stato sottolineato che il mondo del rally è sensibili al “problema sicurezza”, sia attiva che passiva nel corso delle manifestazioni sportive ma non può essere lasciato da solo. Molti, in forma del tutto autonoma, hanno provveduto a proprie spese a dotarsi di sistemi di localizzazione satellitare funzionali con costi contenuti, mentre le modifiche regolamentari che introducono il Tracking Control sono state rese pubbliche solo il 17 febbraio (con entrata in vigore a marzo) a calendario già varato. Per questi motivi, in una lettera, firmata da tutti i partecipanti all'incontro e inviata al presidente dell'Aci-Csai Sticchi Damiani e all'addetto Attività Sportive dello stesso ente, Marco Ferrari, è stato chiesto : a) la sospensione immediata da parte dell’Aci della modifica regolamentare relativa al “Sistema di localizzazione delle vetture – Tracking System; b) la modifica del regolamento attualmente in vigore, prevedendo la figura di un rappresentante degli organizzatori privati di rally nella Commissione rally; c) l’apertura di un tavolo di trattativa con la competente Federazione, nonché di un incontro con il Presidente e l’addetto alle Attività Sportive.

In mancanza di risposte, in tempi brevi, oltre che in Sardegna le gare di rally rischiano di fermarsi anche nella penisola.

Roberto Spezzigu

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