La Nuova Sardegna

Risposta espresso. Indomiti e tosti. Niente muscoli di cristallo. Ma tanta grinta e coesione. Arriva la prima vittoria in trasferta. Un piccolo miracolo. Sembra la tempistica risposta ai dubbi di Cellino. Quel che conta è rimanere in A. Visti i tempi, un piccolo grande scudetto.

Grifone centrato. Scavetto letale. Di destro, su Perin in uscita. Patogol è tornato. All’andata fu doppietta. Marco Sau, bersaglio Genoa. Il tonarese sale a quota 6. A Marassi fa ballare. E procura la palla del 2-1 a Ibarbo. Il Cagliari si salva a Marassi. Obiettivo centrato tra mille scogli.

Kung fu de noantri. Scarpata in faccia, involontaria. In elevazione. Stile Bruce Lee, targata Sculli. Ko Pisano. Problemi alla cervicale, nulla più. Spavento.

Modulo doc. Muove i primi passi con Ballardini, rinasce con Allegri, si perfeziona con Donadoni. Lo segue Lopez. Il 4-3-1-2, marchio doc. A Marassi, Ibraimi lascia la fascia e si mette dietro Sau e Ibarbo. Il Cagliari trova pareggio e gioco. Il tridente? Di cartone. Buono, forse, per carnevale.

Tifosi lontani. Il “Cagliari club Liguria Daniele Conti” sventola un drappo enorme. Il capitano corre e organizza. Il resto dello stadio lo fischia appena tocca palla. Ce ne sono anche per Dessena, da ex Samp. Contenti loro.

Silvestri in arrivo. Avramov, giallo da Celi. Era in diffida. Con il Parma spazio a Silvestri. Con gli emiliani, squalificato anche Ibarbo. In bocca al lupo al portiere.

Il relax di Re David. Braccio destro di Pulga. Quello sinistro è Gigi Corellas. David Suazo, collaboratore tecnico al debutto. Con salvezza incorporata. L’honduregno nella storia del Cagliari a suon di gol trascorrerà la Pasqua in famiglia, privacy, terme e riposo. E due tocchi a calcetto. (m.f.)