La Nuova Sardegna

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Banco, ecco Todic Haynes conteso tra Grecia e Turchia

di Roberto Sanna

I biancoblù coprono l’area e la panchina col lungo bosniaco Oggi un altro acquisto, si va verso la formula 3+4+5

07 luglio 2014
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SASSARI. Caccia al playmaker in quella che sembra essere la settimana decisiva, mentre Miroslav Todic rimpolpa la panchina e l’area pitturata in attesa di conoscere anche il lungo titolare. E oggi sarà un’altra giornata importante, perché il presidente Sardara ieri ha annunciato un altro acquisto. Il Banco di Sardegna continua a completare il suo puzzle con grande pazienza e a questo punto vira deciso, per la prima volta, verso una costruzione di squadra con la formula 3+4+5. Il 5+5 (cinque stranieri con qualsiasi status e cinque italiani) sembra adesso impraticabile, a meno di non pensare che Brooks, Logan e Todic siano tre quinti dello starting five da aggiungere al quintetto italiano (Vanuzzo, Devecchi, Sacchetti, Chessa e Tessitori) già presente. Certo, potrebbe arrivare qualche acquisto italiano ma i nomi rimasti sul mercato non sono tantissimi. Resta così l’opzione dei sette stranieri (tre extracomunitari e quattro comunitari) e finora sotto contratto ci sono l’americano “vero” Jeff Brooks, l’americano passaportato polacco David Logan e il bosniaco Miroslav Todic. E visto che ormai non bisogna più ragionare per nazionalità ma per passaporti, si può dire che ne mancano due extracomunitari e due comunitari. Fanno quattro acquisti ancora da fare e tre sono del quintetto: il playmaker, il pivot e un’altra ala.

Ecco Miroslav. L’abbiamo visto soprattutto nella serie playoff contro Brindisi ed è già stato vicino alla Dinamo nel 2012/13 quando giocava a Forlì in Legadue ma alla fine approdò a metà stagione in Ucraina al Chimik Juznyi. Lungo tostissimo fisicamente (2,05 per 110 kg), che non ha paura delle battaglie in area ma sa giocare bene fronte a canestro e spostarsi velocemente per il campo, calza a pennello nel gioco di Meo Sacchetti e ha un grande estimatore nel ds biancoblù Federico Pasquini. I tifosi sassaresi lo ricordano anche per un urlo, anzi un ruggito, lanciato già nel primo quarto di una delle sfide dei playoff all’indirizzo della panchina sassarese. Sul momento l’idea non venne accolta benissimo ma Todic è uno di quei giocatori di carattere che è bello avere dalla propria parte. Classe 1985, ha girato le leghe europee per diverse stagioni (Slovenia, Grecia tre volte, Germania, Svezia, Ucraina due volte) e lo scorso anno a Brindisi è stato una rivelazione partendo dalla panchina: 20’ di media, 8 punti e 5 rimbalzi.

Obiettivi italiani. La lista di giocatori italiani importanti che potrebbero interessare alla Dinamo e che potrebbero anche essere accessibili si è ridotta sensibilmente. Caduta la pista Aradori dopo il “no grazie” sbandierato dal giocatore, con Cinciarini che non si muove da Reggio Emilia e De Nicolao superato dal corso degli eventi (accordo quasi concluso con Edgar Sosa), sono due i nomi sul mercato: Marco Cusin, appena liberatosi da Cantù, e Niccolò Melli. Quest’ultimo però viaggia su altri livelli, è in stallo con Milano e ha allacciato un contatto col Real Madrid. E in ogni caso la Dinamo sembra orientata a prendere un lungo americano., magari Othello Hunter.

Caccia al play. I nomi caldi restano sempre due. MarQuez Haynes e Jerome Dyson, che dovrebbero anche dare una risposta in questi giorni. Mike Green (ex Cantù e Varese) è diventato un caso da manuale dopo un sabato nel quale Wikipedia gli ha fatto indossare e svestire la maglia della Dinamo più volte, poi è diventato un giocatore dell’Olimpia Milano e alla fine è rimasto un playmaker americano in uscita dal Chimik mentre i rumors di mercato per tutto il pomeriggio lo davano a Sassari. La sua disponibilità è stata sondata ma anche il suo ingaggio sarebbe, in questo momento, oltre il budget della Dinamo. Nemmeno Haynes guadagna poco ma probabilmente con lui si può ragionare e in questa fase di mercato è stata forse la primissima scelta, tanto che di lui si è parlato già durante la finale scudetto. I più ottimisti davano per scontato l’annuncio della firma subito dopo la conclusione della serie, invece la trattativa si è arenata quando sembrava vicina alla conclusione. Questo perché si tratta di un giocatore che interessa tanti (in Italia si è fatta sotto anche Venezia) e il gioco al rialzo è arrivato fino alle offerte presentate dal Turk Telecom Ankara e Panathinaikos. Visto che si parla di mezzo milione di dollari, facile che la Dinamo passi la mano e possa stringere su Jerome Dyson, al quale sarebbe stata posta come scadenza la data di giovedì. Resta aperto il caso Sosa. L’accordo di massima c’è, manca però la firma e resta il sospetto che la Dinamo possa essere rimasta coinvolta in un gioco al rialzo.

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