La Nuova Sardegna

Sport

C’era una volta l’atletica delle stelle

di Roberto Spezzigu
C’era una volta l’atletica delle stelle

Spariti i meeting Terra Sarda, Urigo, Delogu, Alasport. Allarme della Fidal: «La Regione deve sostenere l’attività»

07 luglio 2014
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SASSARI. «Nella completa indifferenza degli enti pubblici del territorio, e della Regione in particolare, stanno morendo i tanti eventi importanti dell'atletica leggera e di tutto lo sport sardo». Il presidente della Fidal Sardegna, Sergio Lai, che conosce bene il fenomeno come ideatore e organizzatore del meeting Terra Sarda, prosegue: «E' una situazione critica che colpisce non solo l'atletica ma tutto lo sport, basti pensare al Giro ciclistico della Sardegna, e questo non fa bene allo sport sardo».

In principio fu il mitico Trofeo Urigo, che permise a generazioni di sassaresi e di sardi di ammirare i campioni mondiale, poi altre manifestazioni d’élite come il Cross di Alà dei Sardi, che ha superato le trenta edizioni, il meeting internazionale su pista Terra Sarda che lo scorso anno ha proposto la 27^ edizione, il Memorial Delogu di Nuoro che aveva scalato la graduatoria dell’eccellenza tecnica tanto da essere inserito nel novero dei migliori in Italia, e il meeting Memorial Erriu di Oristano, che per anni ha rivaleggiato con il Terra Sarda portando il fior fiore di campioni internazionali, tra tutti Heike Drechsler.

Una generazione di appassionati sportivi è cresciuta potendo vedere e ammirare le gesta atletiche di campioni che vanno da Pietro Mennea, Franco Arese, Marcello Fiasconaro, Paola Pigni per finire in John Aki Bua (ugandese campione olimpico e primatista mondiale dei 400 hs che fu la stella dell'Urigo anni 70) e altri come Marlene Ottey, Fiona May, per finire in Justlin Gatlin, Oscar Pistorius, Ezekiel Kemboi.

Per non parlare del cross di Alà dei Sardi, capace di proporre per anni uno spettacolo di assoluto livello mondiale, per gli esperti secondo solo alla rassegna iridata della specialità, che ha proposto agli appassionati sardi personaggi del calibro di Gebrasillassie, Tanui, Tergat, Ngugi e Kenenisa Bekele.

Tutto questo ha segnato la crescita dello sport sardo sotto tanti aspetti, ma ora non c'è più e rischia di scomparire per sempre, così come si rischiano di perdere quel patrimonio di professionalità e capacità che avevano contribuito a creare e far crescere questi importanti eventi.

«Nonostante ci fosse un insieme di manifestazioni, spalmate sull'intero territorio regionale, tanti eventi sono morti nell'indifferenza degli enti, comuni, province e, soprattutto la Regione. Proprio quest'ultima- sostiene ancora Lai- ha una grande responsabilità. Era il principale finanziatore di queste manifestazioni che davano lustro, immagine e visibilità alla Sardegna ma ha mostrato gravi lacune nella programmazione e nell’organizzazione al supporto di questi eventi. Ancora- dice il dirigente della Fidal- non sono stati versati i contributi 2013 e 2014 e questo ha provocato la chiusura di diverse società e la moria di importanti eventi».

Cosa si prevede per il futuro?

«Siamo preoccupati, per vari motivi. Non possiamo garantire ai nostri migliori giovani un confronto tecnico adeguato e non c'è la possibilità di offrire uno spettacolo sportivo che incentivi la disciplina e l’affezione del pubblico. Le sfide tra i campioni internazionali presenti ai nostri meeting erano uno stimolo per la pratica della base. Questo stato di fatto non farà bene all'atletica leggera e allo sport sardo in generale. Abbiamo bisogno di enti che si interessino fattivamente di questo problema, e che si provveda quanto prima. Intervenire in ritardo in questa situazione sarebbe imperdonabile perchè molti danni per il nostro movimento sportivo sarebbero irrimediabili».

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