La Nuova Sardegna

SAPPADA. “Un’amichevole importante? Per loro. Per noi no”. Zdenek Zeman centellina parole e concetti. “Sei un grand’uomo” gli urla un tifoso con drappo rossoblù. “Anche tu” risponde il boemo.

Aria serena in casa Cagliari. Il terzo match amichevole si chiude con il segno più. Anche Roberto Mancini, sulla collinetta che domina il campo di Sappada, - con Giulio Nuciari, ex rossoblù da anni nello staff del tecnico di Inter, City e Galatasaray - assapora la terza uscita dei rossoblù. Il 2-0 all’Under 23 dell’Indonesia (sconfitta nei giorni scorsi dalla Roma, 3-1, e dalla Lazio, 2-0) conferma un gruppo che sta pian piano assimilando mentalità e movimenti zemaniani.

“Ho visto due o tre cose interessanti. Nel primo tempo abbiamo provato alcune situazioni. Ma capisco che c’è tanta stanchezza. Siamo in preparazione, per noi conta poco il risultato di queste partite. Passo dopo passo andiamo avanti. I reparti? No, si cresce globalmente”. Secco, senza particolari svolazzi, il boemo è icona della concretezza. “I giovani? Mi stanno piacendo, devono crescere e capire a fondo quel che serve. Ma ripeto in partite come questa con l’Indonesia, non dovremmo stare in piedi”.

Inevitabile il passaggio su mentalità e adesione al progetto. A dirla tutta, la vera scommessa del club e del tecnico.

“I ragazzi devono assimilare e intuire. Non è mai facile cambiare impostazione e modi di proporsi diversi rispetto al passato”. Zeman accelera. “Noto che la convinzione nel volere fare le cose, aumenta. E questo è un bel risultato. Ci stiamo preparando al meglio ma occorre avere pazienza. Dobbiamo provare e riprovare”.

Inutile insistere sui singoli. Il valzer di sostituzioni mantiene inalterato l’assetto. Mentre sulla rosa che necessita di ulteriori elementi, e il mercato in uscita che darà qualche sorpresa, Zeman chiosa: “Siamo a posto, fisicamente e tatticamente. Ci faremo trovare pronti”.

Mario Frongia