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Tennis, sponsor in fuga da Maria Sharapova dopo il caso di doping

Tennis, sponsor in fuga da Maria Sharapova dopo il caso di doping

ROMA. Sul sito ufficiale la foto di Masha mentre prepara il dritto che tanti punti le ha portato in carriera si accompagna ancora al logo Nike, ma il gigante americano dell'abbigliamento sportivo ha...

09 marzo 2016
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ROMA. Sul sito ufficiale la foto di Masha mentre prepara il dritto che tanti punti le ha portato in carriera si accompagna ancora al logo Nike, ma il gigante americano dell'abbigliamento sportivo ha già preso le distanze dalla campionessa russa, «fino all'esito delle indagini». Il giorno dopo l'annuncio a sorpresa della positività al meldonium – emersa durante l'Australian Open di gennaio – i principali sponsor hanno «congelato» la collaborazione con Maria Sharapova, la tennista (e in generale l'atleta donna) più pagata al mondo, una multinazionale da 30 milioni di dollari l'anno. A Nike si sono presto aggiunti Tag Heuer (brand svizzero degli orologi di lusso) e la tedesca Porsche.

L'esame antidoping risale al 26 gennaio, quando a Melbourne Maria fu eliminata nei quarti da Serena Williams, che le ha dedicato un pensiero: «Ha avuto coraggio, le auguro il meglio». Il campione è stato analizzato da un laboratorio accreditato dall'Agenzia mondiale antidoping (Wada). La notizia della positività è stata comunicata il 2 marzo e la Itf l'ha sospesa da sabato prossimo. Lei ha rinunciato alle contro-analisi. La Sharapova ora rischia grosso: chi ipotizza due, chi si spinge fino a quattro anni di squalifica. La tennista ha dichiarato di prendere il farmaco dal 2006 (senza specificare se con delle pause). La Grindeks, azienda che produce il Mildronat (nome commerciale del meldonium) ha però precisato che il normale ciclo di assunzione a fini terapeutici non supera le 4-6 settimane. È impiegato nella cura dei problemi legati al diabete. Dal 1° gennaio è nella lista delle sostanze vietate in quanto altera il metabolismo. Atleti di varie discipline vi hanno fatto ricorso per migliorare la resistenza (diminuisce i livelli di acido lattico) e accelerare i tempi di recupero. Inoltre ha effetti «coprenti», può cioè nascondere altre sostanze proibite, come l'Epo.

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