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Caso Meldonium, la Wada compie un passo indietro

LOSANNA. L’Agenzia mondiale antidoping è pronta a togliere la sospensione inflitta per la positività al meldonium agli atleti che riusciranno a provare che la presenza della sostanza, nel campione...

14 aprile 2016
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LOSANNA. L’Agenzia mondiale antidoping è pronta a togliere la sospensione inflitta per la positività al meldonium agli atleti che riusciranno a provare che la presenza della sostanza, nel campione che ha dato esito positivo, è inferiore a un microgrammo e che il farmaco è stato assunto prima dell’1 marzo. La Wada aveva annunciato in settembre che il meldonium sarebbe stato inserito fra i prodotti vietati dall’1 gennaio e da allora sono stati registrati oltre 120 casi di test positivi. Ma numerosi atleti hanno sostenuto di averne interrotto l’assunzione da prima che scattasse il divieto e la Wada ha ammesso che «non ci sono informazioni chiare sui tempi di escrezione», riconoscendo che un atleta che dimostra di aver assunto il meldonium prima dell’1 gennaio non può essere ritenuto colpevole o negligente, non potendo sapere che le tracce di quella sostanza sarebbero rimaste nel corpo anche dopo il divieto.

Tira un sospiro di sollievo la Russia, la nazione col maggior numero di positività (almeno una quarantina). Shamil Tarpischev, numero uno della Federtennis di Mosca, confida nel fatto che Maria Sharapova possa partecipare alle Olimpiadi di Rio.

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