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Paralimpiadi, corsa femminile vittoria azzurra: ecco le tre grandi atlete protagoniste della storica tripletta

Paralimpiadi, corsa femminile vittoria azzurra: ecco le tre grandi atlete protagoniste della storica tripletta

Ambra Sabatini con il tempo di 14"11 ha anche realizzato il record del mondo

05 settembre 2021
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ROMA. Storica tripletta azzurra nella finale dei 100 metri femminili categoria T63 (atleti che competono con protesi a un arto) alle Paralimpiadi di Tokyo. Sul gradino più alto del podio Ambra Sabatini, 19enne originaria di Livorno e residente a Porto Ercole (Grosseto), che con 14"11 ha realizzato il record del mondo. Argento a Martina Caironi, 31enne originaria di Alzano Lombardo (Bergamo) e residente a Bologna (14"46) e bronzo a Monica Graziana Contrafatto, 40enne originaria di Gela (Caltanissetta) e residente a Roma (14"73). L'Italia raggiunge così le 69 medaglie a questi Giochi.

Emozionatissime le tre atlete. «Vincere è bellissimo. Però il podio a tre...era proprio quello che sognavamo». Così a Rai Sport Ambra Sabatini, dopo l' oro conquistato nei 100 metri femminili categoria T63 alle Paralimpiadi di Tokyo. «Cinque anni fa avevamo detto che aspettavamo la terza», ha aggiunto Martina Caironi, argento, riferendosi proprio alla Sabatini. A Rio 2016, infatti, Caironi si era aggiudicata l'oro nei 100 metri e Monica Graziana Contrafatto il bronzo. «Siamo state forti. La prova finale - aggiunto Caironi - è stata la pioggia, non potete capire».

Ma chi sono queste tre straordinarie donne?

Ambra Sabatini è toscana. Scrive di lei la Nazione: "Un tempo straordinario, quello della 18enne maremmana: 14"59, fatto segnare a Dubai, in occasione del World Para Athletics Grand Prix 2021 di febbraio, ritoccato il precedente primato di 14"61 che apparteneva ad un'altra azzurra, Martina Caironi. Grazie all'incredibile prestazione, la sprinter toscana (tesserata per le Fiamme Gialle, fa parte del gruppo Art4sport di Bebe Vio) ha strappato il pass per le sue prime Olimpiadi, dove ora correrà da assoluta protagonista. Ma chi é Ambra Sabatini? Ripercorriamo insieme la storia di questa giovanissima campionessa. Nata il 19 gennaio 2002 a Livorno, la sua vita è cambiata completamente 17 anni dopo, quel 5 giugno 2019 quando, in scooter con il papà diretta agli allenamenti di atletica sulle strade dell’Argentario, un'auto proveniente dal senso opposto di marcia ha invaso la loro corsia durante un sorpasso, colpendoli.Ambra, trasportata subito all’Ospedale Careggi di Firenze, ha dovuto subire l’amputazione della gamba sinistra sopra al ginocchio, rimasta schiacciata nello schianto. Una perdita enorme, che però non l'ha scoraggiata. Coraggiosa e intraprendente, anche dal letto di ospedale o durante la riabilitazione, Sabatini non ha pai perso le speranze di tornare in pista. "Non vedevo l’ora di riprendere ad allenarmi” ha sempre detto. Un carattere forte e deciso, molto matura seppur giovanissima, e l’ha dimostrato anche in quella circostanza.

Martina Caironi, 31 anni, è di Alzano Lombardo. Ecco il racconto del quotidiano Il Giorno di Bergamo: "Vincere la medaglia d'argento alle Paralimpiadi a 31 anni, quando la vita ti ha dato tanto ma ti ha anche tolto moltissimo. Metà della gamba sinistra, per la precisione. Eppure Martina Caironi, 31enne di Alzano Lombardo, non ha mai perso il sorriso. E, anzi, lo ha sfoggiato a Tokyo, dove è salita sul podio insieme ad Ambra Sabatini, prima, e a Monica Contrafatto, terza, in una stellare gara dei 100 metri T63. E a brillare sono state loro, le tre stelle azzurre. Una vita nello sport, quella di Martina Caironi. Corsa a ostacoli, salto in lungo, staffetta, pallavolo: a 18 anni l'alzanese era praticamente un grillo, non stava mai ferma. Poi, una notte, un pirata della strada ha tranciato la strada dei sogni di Martina. "Stavo tornando da una festa insieme a mio fratello, era circa l’una di notte, ero allegra e senza pensieri" ha ricordato. Dopo quell'incidente, in cui la ragazza ha perso metà della gamba sinistra, il sorriso è stato difficile da mantenere.

"Uscita dall’ospedale _ dice ancora al Giorno di Bergamo Martina Caironi - mi sono dovuta confrontare con la realtà e ho sperimentato i miei nuovi limiti" ha spiegato. Già, i limiti. Quei limiti che in molti avrebbero fatto prevalere sui sogni. In molti, ma non Martina. La velocità le è sempre piaciuta. E infatti Martina non ha perso tempo. E' come se fosse nata un'altra volta. Infatti ha dovuto prima imparare di nuovo a camminare e poi ricominciare a fare sport. E a correre. Correre più veloce della paura di non farcela, più di tutti i fantasmi del passato, più di tutto e di tutti. Poi hanno cominciato ad arrivare le prime vittorie: Martina Caironi è uscita dall'anonimato, diventando a poco a poco un simbolo. Un simbolo di chi riconosce i propri limiti e lavora per superarli. Ora l'argento nella splendida gara dei 100 metri alle Paralimpiadi di Tokyo. E il sogno è diventato realtà: Martina ha corso così forte da riuscire a conquistare la medaglia d'argento"

Di Monica Graziana Contrafatto si parla diffusamente anche su www.open.online: "La sua storia è di quelle che vanno oltre la dimensione sportiva. L’atleta ha conquistato una medaglia di bronzo eccezionale, completando il podio dei 100 metri femminili alle Paralimpiadi di Tokyo 2020 insieme alle compagne Ambra Sabatini e Martina Lombardo. Subito dopo il successo ottenuto la sprinter ha rivolto una dedica speciale all’Afghanistan, Paese dove ha prestato servizio nel 2012 come caporal maggiore dei bersaglieri. «Io voglio dedicare la mia medaglia a quell’altro Paese che mi ha tolto qualcosa ma in realtà mi ha dato tanto, l’Afghanistan», ha detto Contrafatto, originaria di Gela. Il 24 marzo di quell’anno, proprio durante il suo operato a Farah, nel Sud-Est del Paese, Contrafatto fu vittima di un’esplosione generata da una bomba contro la Forward Operative Base, dove era stanziata. I tre colpi di mortaio provocarono la morte del sergente Michele Silvestri e cinque feriti, di cui due gravi, tra i quali anche Contrafatto. La donna venne colpita a una gamba dalle schegge di una bomba che le provocarono danni anche all’arteria femorale, all’intestino e a una mano. Le venne poi amputata la gamba destra. Da quel momento ha cominciato a trascorrere in pedana quanto più tempo possibile per allenarsi e gareggiare in vista degli appuntamenti più importanti come le Paralimpiadi. Si allena a Rieti, - si continua sul sito www.open.online - dove è tesserata con la società Studentesca Milardi.

Sopravvissuta all’incidente, Contrafatto è stata la prima donna soldato a ricevere una decorazione ufficiale: il 10 aprile 2013 ha ricevuto la Croce d’Onore alle vittime di atti di terrorismo o di atti ostili impegnate in operazioni militari e civili all’estero; mentre il 4 maggio del 2015 è stata insignita con cerimonia solenne della Medaglia al valore dell’esercito per «il comportamento tenuto durante un attacco subito da forze avverse».

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