La Nuova Sardegna

Festival Abbabula, testi d’autore e nuovo pop italiano

di Monica De Murtas
Festival Abbabula, testi d’autore e nuovo pop italiano

Sassari, le tre serate dedicate ai classici dei cantautori e al sound delle nuove band

15 maggio 2016
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SASSARI. Parole e musiche d'autore al Festival “Abbabula” con due giornate di raffinate selezioni del panorama autorale nazionale. Successo al Civico per il cantautore sassarese Raffaele Puglia seguito dalla napoletana Flo, una rivelazione di melodie meticce in cui quella d'autore si sposa con le più svariate correnti artistiche del mediterraneo.

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Presenza scenica e personalità, Flo passa da brani in napoletano arcaico come “Freva e criscenza” alle suadenti melodie francesi di “Ca ne tient pass la route”. Il momento clou della serata arriva con l'esibizione di Bobo Rondelli in “Ciampi, ve lo faccio vedere io” omaggio al genio romantico e incompreso del cantautore livornese Piero Ciampi. Acclamato dal pubblico, entra subito nel vivo cantando “Livorno” accompagnato dalle tastiere di Fabio Marchiori e dalla tromba di Filippo Ceccarini. Oltre la città natale Rondelli condivide con Ciampi temperamento e gusto per la poesia, stravaganza, estemporaneità.

Luci basse sul palco, malinconiche come i brani snocciolati uno dietro l'altro: “Non so più niente”, “Il Natale è il 24”, “Lungo treno del sud”, “Il vino”. Rondelli ha una voce calda e duttile, capace di sfiorare come una carezza per poi volare sino alle note più alte. Son scandite, aperte le parole, alla moda degli anni '60, cantate per arrivare lontano, all'ultima fila, al loggione. Non ha bisogno di amplificazione Rondelli tanto che abbandona più volte il microfono esibendosi a viva voce, tra gli applausi dei fan.

«Non lo faccio per impressionare nessuno sia chiaro – spiega – è che ora arriva il tempo dei cocomeri e io mi alleno a urlare per venderli in spiaggia». L'autoironia è il suo marchio di fabbrica così come il gusto per la divagazione e dopo un brano triste, cantato con l'anima, Bobo tra un bicchiere di vino e l'altro parla col pubblico: «Lo so, son canzoni queste che non fanno stare benissimo, e voi le sentite solo oggi, ma pensate come sto io che faccio spesso questo spettacolo che parla di donne che se ne vanno e io come Ciampi sono separato».

Parte il brano “Palazzo di giustizia” e l'ironia di Bobo si trasforma ancora una volta in sentimento profondo ma non per molto, «A Thiesi ho letto questa frase bellissima –dice con accento sardo – il vino è un nemico! e chi fugge davanti al nemico è un vigliacco». Parte “Tu no” struggente invocazione ad una donna che se ne va e l'atmosfera si tinge ancora di sentimento. «Voglio rassicurarvi in futuro non canterò solo Ciampi, mi sto informando sulle condizioni di salute di Gino Paoli magari fra un po’ faccio anche lui».

Per l'acclamatissimo bis omaggio nell'omaggio alla canzone d'autore con il trittico: “Io e te” di Jannacci, “Un giorno dopo l'altro” di Tenco e “La canzone dell'amore perduto” di De Andrè. Grande folla nonostante il tempo incerto anche in piazza Fiume per il concerto di venerdì che ha visto sul palco gli attesissimi: The Heart and The Void,  The Sweet Life Society e la stella nascente del pop italiano, Levante icona pop generazionale circondata anche a Sassari da centinaia di fan adoranti e ieri in mattinata Claudia Crabuzza e in serata successo per Il Giardino, Appino e I Cani.

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