La Nuova Sardegna

Fois: «Io all’Isre? No, ma ho dei nomi e li farò al festival di Gavoi»

di Gianna Zazzara
Fois: «Io all’Isre? No, ma ho dei nomi e li farò al festival di Gavoi»

Lo scrittore nuorese declina la proposta di Andrea Soddu Il sindaco: «Basta nomine politiche, serve un intellettuale»

19 giugno 2016
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NUORO. «Io presidente dell’Isre? No grazie. Voglio continuare a fare lo scrittore». Marcello Fois non ne vuol sapere di sedersi su una poltrona, anche se prestigiosa come quella dell’Isre, e l’altra sera, durante la presentazione del suo ultimo libro (“Manuale di lettura creativa”), ha declinato l’offerta del sindaco di Nuoro Andrea Soddu. «Sono uno scrittore e voglio restare libero di esprimere le mie opinioni, sempre: le poltrone non fanno per me». Soddu, in ogni caso, con la sua provocazione ha voluto sfidare il mondo della politica, alla vigilia della nomina da parte della Regione del futuro presidente dell’Istituto etnografico (quello attuale, Bruno Murgia – centrodestra– è in regime di prorogatio da un mese ormai). «Marcello sarebbe il candidato ideale – ha detto Soddu – . È un nome eccellente: è nuorese ed è un intellettuale di fama internazionale in grado di rilanciare il museo e proiettare la Sardegna nel mondo». Poi è andato giù duro: «È ora di dire basta alle nomine politiche nei musei. Non è più pensabile che il presidente di un ente culturale come l’Isre venga nominato per motivi politici. La politica resti fuori dalla cultura». Silenzio in sala. Poi applausi a non finire, tutti per Marcello Fois. «Ringrazio il sindaco, ma non credo che il mio lavoro di intellettuale sia compatibile con un incarico stipendiato, come quello di presidente dell’Isre: le poltrone non fanno per me», ha ribadito lo scrittore. Che ha un legame speciale con la sua città natale: «Sono stato messo sulla strada della letteratura da Nuoro, perché a Nuoro l’arte di raccontare fa parte della vita quotidiana», ha sempre detto. «E proprio per questo sono a disposizione della mia città e lo sarò sempre, ma gratis. Non ho paura di assumermi responsabilità ma il mio lavoro è un altro. Qui a Nuoro ci sono molte persone che potrebbero svolgere quell’incarico egregiamente, sicuramente meglio di me». Qualche nome? «Più di uno, ne parlerò col sindaco in occasione del Festival delle storie di Gavoi, a luglio».

Nonostante il gran rifiuto di Fois, il sindaco di Nuoro è convinto che la politica non debba più nominare i presidenti di istituzioni culturali importanti, come il museo nuorese, in base al colore politico. «Bisogna finirla con il machiavellismo politico. Stiamo parlando di un ente che ha un bilancio di 7 milioni di euro l’anno. L’Isre non può diventare moneta di scambio per politici riciclati a caccia di una poltrona. L’Isre deve avere un respiro internazionale, deve ambire a diventare il museo etnografico più importante d’Europa. Bisogna voltare pagina. Servono scelte di altissimo valore scientifico per colmare anni di ritardi». Quali sono le priorità per Soddu? «Un grande Isre, un senso di “visione” per rilanciare la Sardegna. Per far questo ci vuole un presidente visionario, che abbia capacità di immaginazione, di relazioni, in grado di rivolgersi a nuove fasce di pubblico». Il museo del costume, sul colle di Sant’Onofrio, disegnato negli anni Cinquanta dall’architetto Antonio Simon Mossa, è stato appena restaurato e ampliato: un progetto costato più di 10 milioni di euro. «Per questo la nomina deve badare più al merito che all’appartenenza politica». Qualche altro nome oltre a Fois? «Ci sono tanti nuoresi in giro per il mondo. Come l’architetto Flavio Manzoni, responsabile del centro stile della Ferrari. Ecco un altro candidato perfetto». La verità, e la sa anche Soddu, è che la nomina del presidente dell’Isre, che è un ente regionale, spetta al Consiglio regionale. Ed è sempre stata una nomina politica. «Sarebbe ora di finirla con le spartizioni politiche alla vecchia maniera».

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