La Nuova Sardegna

Addio a Madesani, nipote di Grazia Deledda

Addio a Madesani, nipote di Grazia Deledda

Grazie al suo impegno si riallacciarono i fili spezzati tra la famiglia del Nobel e la Sardegna

12 novembre 2016
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ROMA. Si è spento Alessandro Madesani Deledda, figlio di Franz secondogenito del premio Nobel Grazia Deledda. Era nato a Roma nel 1939 e aveva vissuto a lungo nella casa romana della nonna. Laureato in scienze statistiche all’università la Sapienza di Roma aveva lavorato a Milano e a Roma ricoprendo un ruolo di primo piano nel settore marketing di un’importante multinazionale.

La figura di Alessandro Madesani Deledda è stata importantissima per il rilancio dell’immagine e degli studi dedicati a Grazia Deledda. «Venni in Sardegna per la prima volta nel ’56 – raccontava – e ritrovai i luoghi e la gente descritti in maniera magistrale da mia nonna. Ci ritornai nel ’59 in occasione della tumulazione delle sue spoglie nella chiesetta della Solitudine a Nuoro e anche in quella occasione ebbi una fortissima impressione nel vedere la Nuoro descritta da Grazia Deledda». Fu proprio Alessandro Madesani Deledda a riallacciare il filo spezzato per quasi 30 anni, ricomponendo il conflitto, mai sopito, tra Nuoro e la figura della sua cittadina più celebre. All’inizio degli anni ’90 fu protagonista in prima persona del rilancio della figura di Grazia Deledda; erano gli anni in cui nasceva il Parco letterario deleddiano. Madesani Deledda trascorse lunghi periodi a Galtellì da cui ebbe la cittadinanza onoraria nel 2000. Mise a disposizione dell’Istituto regionale etnografico di Nuoro una preziosa raccolta di documenti deleddiani, tra cui la pergamena del Nobel. Fino all’ultimo è stato custode attento dell’eredità della Deledda. «Il suo nome non deve essere fatto oggetto di commercio» ripeteva in maniera inamovibile e si era anche schierato contro la statua che Nuoro ha recentemente dedicato alla nonna.

La seconda casa di Madesani in Sardegna era a Orosei, ospite di Carmelo Cicalò, ex consigliere provinciale: «Ho parlato con lui due giorni fa, era stanco ma aveva ancora tanta voglia di combattere. Con la sua scomparsa, non può essere interrotto il percorso di valorizzazione della Deledda». Il sindaco di Galtellì Giovanni Santo Porcu. «È stato per noi uno stimolo, per celebrare l’opera della Deledda, dopo anni di oblio». Col giornalista Antonio Rojch, Alessandro Madesani ha contribuito insieme alla Provincia al rilancio del Premio letterario nazionale “Grazia Deledda”.

«Un custode e uno spirito ribelle – ha detto Rojch –. Con lui per dieci anni abbiamo riproposto il Premio a livello internazionale, grazie ai presidenti Andrea Camilleri, Sergio Zavoli, Carlo De Benedetti, con lo studio della Deledda negli Stati Uniti, in Croazia e in altri paesi. Un percorso che continua». Il suo ultimo messaggio inviato da Luino, il 21 ottobre, alla comunità di Galtellì, in occasione dei 90 anni dal Nobel. «Molti cari ricordi mi legano a Galte, ai suoi abitanti, al suo essere rimasto borgo autentico, ma è soprattutto l’amore e il rispetto con cui sempre ha saputo onorare Grazia Deledda che mi rendono orgoglioso di essere cittadino onorario». (red.c.)

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