La Nuova Sardegna

«I più diffusi cognomi sardi hanno origine balcanica»

La navicella nuragica ritrovata nel nuraghe Spiena di Erula
La navicella nuragica ritrovata nel nuraghe Spiena di Erula

Lo afferma Alberto Areddu, docente di materie letterarie, in un saggio in cui ricostruisce 300 correlazioni tra i due territori

15 maggio 2018
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CAGLIARI. Molti cognomi sardi arriverebbero dalla Tessaglia, da Creta, Tracia, Pannonia, Norico e antico Veneto. Lo sostiene Alberto Areddu, docente di materie letterarie, nel nuovo saggio «Cognomi sardi di ascendenze balcaniche». Un esempio su tutti il diffusissimo Tola: prende vita da due piane del territorio morese. Ma, afferma lo studioso, trova riscontri nell'antica tribù illirica dei Tolenses, che prenderebbero il loro nome, stando ai balcanologi, dall'illirico (e indoeuropeo) *tōlā, cioè 'pianura'. Anche cognomi come Casta o Castia trovano spiegazione in un termine di area bonorvese càstia, che significa 'rete per raccogliere la paglia'. E sarebbe legato all'albanese kashtÙ 'paglia'. Nel saggio sono esaminate circa 300 correlazioni formali con l'area balcanica. E almeno un terzo - sostiene l'autore - sarebbero sostenute da «elementi nozionali e semantici cogenti».

«In questo libro - spiega Areddu - viene ripresa la questione delle convergenze, avendo come oggetto un confronto fra l'onomastica isolana e quella d'area balcanica antica. Per giungere ad affermare che alla base della civiltà nuragica vi siano input incontrovertibili dell'area balcanica».

Ma come si spiega il legame storico e linguistico tra aree così diverse e distanti tra loro? «Sappiamo dalle fonti classiche che la Sardegna preistorica avrebbe avuto cinque fondazioni, o sovrapposizioni di genti, incarnate nel nome di un euretés, cioè di un apportatore di innovazioni, e di questi innovatori tre sarebbero giunti dai Balcani: Aristeo, Dedalo, Jolao».

La tesi dell'autore è che, sotto il nome di questi tre personaggi, si celi l'arrivo, probabilmente numericamente scarso ma culturalmente consistente, di genti balcaniche che abitavano la penisola in un'epoca in cui la Grecia non era ancora stata pienamente ellenizzata.

Altre tracce. «L'ipotesi che il cognome Altana venga dalla Corsica, si scontra con un idronimo (nome di corso d'acqua, ndr) sardo Altana che ritorna in modo identico in area traco-illirica e che lì viene spiegato dall'indoeuropeo: alta- corso d'acqua». E ancora: «Artace, nome di un porcariu nel condaghe di Santa Maria di Bonarcado - continua Areddu - si confronta con Artake località e fiume trace, si noti che in Ogliastra c'è un fiume oggi detto Artacci». Lo studioso dal 1996 ha pubblicato sei volumi dedicati a diversi aspetti del lessico sardo. Nel 2007 ha scritto un saggio per mettere in luce i collegamenti con l'Albania sulla base di più di 30 riscontri lessicali fra l'area ogliastrina e quella albanese.

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