La Nuova Sardegna

A Borore parte delle reliquie di San Gavino

di Gianni Bazzoni
A Borore parte delle reliquie di San Gavino

Porto Torres condivide con il centro dell’Oristanese il culto per il martire cristiano. Domenica prossima la festa campestre

04 ottobre 2019
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PORTO TORRES. Due comunità che si incontrano nel nome San Gavino. Porto Torres e Borore più vicine e alleate grazie alla devozione verso lo stesso santo. E il rapporto di fede e amicizia è suggellato - per la prima volta – con il trasferimento di una porzione delle reliquie di San Gavino che verranno poi stabilmente custodite nella chiesa di Borore nell’oristanese dove ogni anno – come a Porto Torres – si festeggia San Gavino.

Domenica 6 ottobre, nella chiesa campestre di “Santu Ainzu” a Borore, alla presenza di una folla di fedeli, verrà celebrata la festa in onore di san Gavino. E quest’anno la festa campestre assume un’importanza maggiore rispetto a quella degli anni precedenti e si carica di significati simbolici e religiosi particolari.

I componenti del Comitato organizzatore “Sos Bainzos e sas Bainzas de Borore” (una denominazione dettata dal fatto che tutti i componenti portano il nome di Gavino e Gavina: la più anziana ha 80 anni, il più giovane appena 3), hanno infatti deciso di richiedere formalmente l’arrivo, nel paese ai piedi della catena del Marghine, di alcune reliquie del soldato Gavino, martirizzato a Turris Libisonis verso il 303 d.C. sotto gli imperatori Diocleziano e Massimiano.

La richiesta, inoltrata attraverso padre Salvatore Pitzolu e don Maurizio Demartis, rispettivamente parroco e viceparroco della parrocchia della Beata Vergine Assunta di Borore, con gli auspici favorevoli di don Mario Tanca, parroco della Basilica di San Gavino, ha ottenuto accoglimento da parte dell’arcivescovo di Sassari, Gian Franco Saba, il quale ha espresso la propria «viva soddisfazione nei confronti di questa richiesta ufficiale».

Nel corso della messa che verrà celebrata domenica alle 11 nella chiesa campestre di “Santu Ainzu” si provvederà così all’ostensione del reliquiario proveniente da Sassari con i resti del martire. Reliquiario che verrà poi custodito definitivamente nella chiesa parrocchiale di Borore.

Alla celebrazione - alla quale farà seguito la spettacolare ardia a cavallo attorno alla chiesa - quest’anno presenzieranno in veste ufficiale, insieme alle autorità municipali del Comune di Borore, anche l’assessore alla Cultura del Comune di Porto Torres Mara Rassu e due componenti in abito tradizionale turritano del gruppo folk “Li Bainzini” dell’associazione Etnos. La presenza della delegazione turritana è stata voluta come atto formale di amicizia tra la comunità bororese e quella che ospita i luoghi della devozione verso il soldato Gavinus e verso i suoi due compagni, il presbitero Proto ed il diacono Gianuario.

Per sottolineare il significato religioso della festa il Comitato ha voluto dedicare inoltre uno spazio importante anche all’approfondimento scientifico. Alle 17, nel santuario di San Lussorio ci sarà infatti la presentazione del volume “Tituli picti et tituli scariphati” dell’epigrafista Giuseppe Piras (anche lui turritano ma molto legato al paese di Borore): Piras parlerà delle recenti scoperte relative al culto dei tre Santi Martiri Turritani ponendo l’accento sulla sua diffusione in Sardegna ma anche in Corsica, Toscana (Mugello), Campania (paese di Camposano) e con un particolare riferimento alla statua equestre e al dipinto raffiguranti San Gavino conservati nella chiesa campestre di “Santu Ainzu” a Borore.

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