La Nuova Sardegna

Morta a 97 anni Chiara Samugheo, fotografa dei costumi sardi e delle dive

Chiara Samugheo in una foto degli anni '60
Chiara Samugheo in una foto degli anni '60

Fu il suo compagno Prunas a suggerirle di cambiare il cognome Paparella scegliendo come nome d'arte il paese della provincia di Oristano

13 gennaio 2022
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SASSARI. È morta oggi 13 gennaio a Bari Chiara Samugheo, 97 anni (ma lei dichiarava di essere nata nel 1935), grande fotografa delle dive negli anni Sessanta e Settanta del Novecento, da Liz Taylor a Monica Vitti, da Shirley MacLane a Sophia Loren, Claudia Cardinale, Gina Lollobrigida. Lo confermano fonti vicine alla famiglia. Il suo nome è legato alla Sardegna perché sua è stata l'opera fondamentale delle foto di tutti i costumi della Sardegna e perché fu il giornalista Pasquale Prunas, a lungo suo compagno di vita, a consigliarle di prendere un nome d'arte scegliendo per lei quello del paese della Sardegna.

Nata a Bari il 25 marzo 1935 (ma in molti sostengono che fosse del '25: la sua data di nascita è stato uno dei segreti meglio conservati della sua vita), vero nome Chiara Paparella, era tornata nel capoluogo pugliese al termine di una intensissima vita professionale trascorsa tra Milano, Roma e Nizza, amica di giornalisti e intellettuali, da Enzo Biagi a Pierpaolo Pasolini, da Alberto Moravia a Giorgio Strehler. 

L'approdo alla fotografia per il cinema dopo un primo periodo dedicato alla cronaca e a reportage sociali. Poi il successo che l'ha portata a firmare le copertine delle grandi riviste internazionali e ad affermarsi come la prima fotografa professionista italiana. Quello che la differenzia dai suoi colleghi è la capacità di creare con il suo soggetto un dialogo e una profonda intimità, facendoli trapelare dalle sue fotografie.

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Giocando sull'essenzialità delle linee, sui contrasti cromatici forti, su sontuose acconciature, ha rinnovato in modo eclatante il ritratto di studio, che diventerà un modello per la successiva fotografia di moda e cinema degli anni '80. Buona parte del suo immenso archivio fotografico, che conta più di 165 mila scatti, è conservato al Centro Studi e archivio della comunicazione dell'università di Parma. L'ultima mostra, che volle dedicare a Raffaella Carrà, è stata allestita ad Avellino lo scorso autunno con la curatela di Gianluca Marziani. (ANSA).

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