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Primo test per coltivare il corallo a 40 metri di profondità con le bottiglie Akènta sub

di Nicola Nieddu
Primo test per coltivare il corallo a 40 metri di profondità con le bottiglie Akènta sub

Al via il progetto Viva Corallium Rubrum

02 ottobre 2022
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Alghero Il corallo rosso (corallium rubrum) simbolo della Riviera del Corallo necessita di maggiore protezione. Negli ultimi anni, non solo il mare attorno alle coste algheresi, ma tutto il Mediterraneo, ha mostrato cedimenti con una situazione allarmante per le varie specie di corallo, tra le quali quello caratteristico dei fondali attorno alla rada di Alghero.

Già da diversi anni, gli studiosi hanno lanciato l'allarme e il corallium rubrum è tra le specie più a rischio estinzione. Il cambiamento climatico è senza dubbio il problema maggiore per il corallo algherese che si trova in superfici entro i 35 metri di profondità. Durante l’estate appena trascorsa, dove le temperature registrate sono state particolarmente alte, come confermano i numeri delle rilevazioni fatte dall’Ente Parco di Porto Conte in collaborazione con gli esperti dell'Università di Sassari, che hanno monitorato l'habitat coralligeno all'interno dello specchio acqueo compreso nell’Area marina protetta di Capo Caccia- Isola Piana.

Dati evidenziati dal funzionario dell'Area marina protetta algherese, Alberto Ruiu, esperto in ambienti marini: «Il corallo di Alghero entro i 35 metri ha mostrato delle sofferenze e, per questo, occorre un’attenzione particolare, mentre l'habitat corallifero a grandi profondità, quindi oltre i 35 metri, è sembrato in buono stato anche perché vive a temperature più basse e, altra cosa importante, non è facilmente raggiungibile dall'essere umano che, purtroppo, in tutti questi anni, ha contributo in maniera determinante a devastare il corallo dei nostri mari».

Nei prossimi giorni saranno resi noti, nei dettagli, tutti i dati dello studio sinora fatto. Nel frattempo c'è chi si muove per salvare il corallo rosso di Alghero. Ad esempio Davide Simula, direttore dell’Aquarium Rubrum, che, in collaborazione con la Cantina Santa Maria La Palma e con il Parco di Porto Conte, promuove. L'iniziativa si intitola “Viva Corallium Rubrum” ed è stato presentata nei giorni scorsi alla presenza, tra gli altri, dell'assessora comunale allo Sviluppo economico Giorgia Vaccaro, del direttore del Parco di Porto Conte Mariano Mariani e del presidente della Cantina Santa Maria La Palma Mario Peretto. «Il nostro è un test che vuole trasformarsi in una sperimentazione più strutturata – spiega Davide Simula, , direttore dell’Aquarium Rubrum – vogliamo lavorare per verificare la possibilità di far crescere il Corallium Rubrum a profondità fra i 30 e 40 metri, all'interno di un contesto speciale: le gabbie utilizzate per affinare l'Akènta Sub».

Giovedì scorso una prima roccia con 30 talee di corallo è stata immersa all'interno di una delle cantine subacquee. Il progetto di posa e monitoraggio subacqueo del corallo sarà seguito da Michele Sanna, titolare del Diving Blue Service e “cantiniere subacqueo” dell'Akènta Sub, insieme al corallaro Agostino Cherchi. Dopo i primi test, si passerà a una seconda fase in collaborazione con Università regionali e nazionali con la regia del Parco Naturale di Porto Conte.

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