La Nuova Sardegna

Sardara Era una dottoressa della Asl che cercava i suoi gattini scomparsi e non una malintenzionata che girava per il paese per individuare abitazioni da “ripulire”, la donna che inconsapevolmente è finita sui social per un eccesso di comprensibile fiducia avuta dalla massima autorità locale, il sindaco Giorgio Zucca, nei confronti di un’altra voce istituzionale presente in paese. Ha pubblicato il frame di un video che gli è stato fornito dai carabinieri affinché avvisasse la popolazione circa una donna sospetta che girava per il paese presumibilmente per controllare abitazioni in cui compiere facili furti. Reati predatori che ultimamente a Sardara sarebbero avvenuti abbastanza di frequente, creando allarmismo fra i cittadini. Come sempre fatto per le comunicazioni di interesse pubblico e avvisi alla popolazione, il sindaco, fidandosi ciecamente della fonte istituzionale che gli aveva chiesto di circa la strana presenza, ha pubblicato un post con la foto di una donna vestita di scuro e con i capelli raccolti, ripresa da breve distanza.

Il sindaco ha fatto quanto gli era stato suggerito e senza approfondire ulteriormente data l’autorevolezza della fonte. Questo nella mattina di oggi 3 giugno. Si è scatenata un’autentica tempesta mediatica. In molti hanno avvisato il sindaco che quella era una donna del paese abbastanza nota, altri hanno cominciato a sparare a zero sul primo cittadino autore del post. Fatti i dovuti accertamenti, Giorgio Zucca nel primo pomeriggio ha tolto l’avviso pubblicato su Facebook e scritto: «La foto della donna nomade pubblicata questa mattina – ha scritto il sindaco – non è quella di una nomade, come segnalato da più cittadini, bensì una dottoressa di Sardara in servizio alla Asl che gira per il paese alla ricerca dei suoi gattini dispersi, che cercava tutti i giorni girando per il paese». Venuta a conoscenza di quanto la riguardava, la dottoressa ha immediatamente telefonato al sindaco pretendendo le sue scuse pubbliche. «Ho ritirato il post e chiarito l’errore in cui sono caduto», ha commentato Giorgio Zucca a cose fatte. Riconosciuto l’errore commesso – “mi sono fidato” – il sindaco ha dovuto far fronte sul social al fuoco incrociato degli avversari politici, e non solo. «Gli avvoltoi sono sempre in agguato, pensassero a fare il loro dovere di amministratori anziché occuparsi solo di banalità», ha concluso contrariato il sindaco.